Chi era Sara Campanella? Tutto sulla studentessa uccisa per strada a Messina
Ennesimo femminicidio in Italia, stavolta la vittima è una giovane ragazza

Ancora donne uccise, ancora un’altra anima strappata alla vita: ecco chi era Sara Campanella, la studentessa con tanti sogni nel cassetto.
Ogni anno, in Italia, ascoltiamo i numeri dei femminicidi e rimaniamo senza parole. Cifre da brivido che, però, non sono solo cifre. Quei numeri, infatti, sono mamme, sorelle, figlie, mogli, che vengono strappate alla vita senza un vero motivo. Il movente, solitamente, è la gelosia, ma nulla giustifica un tale atto, così crudele e così meschino, da parte dell’uomo. Ieri 31 marzo 2025, è stata la volta di Sara Campanella, la studentessa messinese, uccisa brutalmente a coltellate. Chi era Sara Campanella e cosa sappiamo su di lei?
La vita di Sara, prima della tragedia
Sara Campanella aveva 21 anni e una vita piena di soddisfazioni e di sogni, davanti a sé. Studiava presso la facoltà di Tecniche di laboratorio Biomedico, nell’ateneo di Messina ed era anche impegnata nel tirocinio nel Policlinico della stessa città. La ragazza era originaria di Misilmeri e aveva il desiderio di realizzarsi, nella vita. Per questo, ha scelto la facoltà che più le piaceva e l’ha frequentata con tutto l’impegno possibile, arrivando al terzo anno.
Chi lo avrebbe mai immaginato, però, che uscendo da una delle lezioni, non sarebbe più tornata a casa? Dopo un’accesa discussione, in Viale Gazzi, di fronte all’ingresso dello stadio Giovanni Celeste, Sara è stata brutalmente accoltellata dal suo aggressore, davanti agli occhi sconvolti dei presenti. Un colpo, che le ha reciso la giugulare, è stato fatale. La ragazza è stata portata di corsa al Policlinico di Messina, ma l’intervento dei medici è stato vano.
I sogni di Sara distrutti da un movente sentimentale
La città in cui Sara è cresciuta e l’università in cui studiava sono sconvolti per la terribile notizia che ha colpito la ragazza, e la sua famiglia. I sogni di Sara sono stati distrutti da un ragazzo che, probabilmente, non accettava la fine della relazione. Alle volte, un NO pesa così tanto da far innescare, nella testa, un meccanismo di vendetta atroce. A pagarne le conseguenze, ieri, è stata Sara, che aveva scritto all’amica, prima di incontrare il suo aggressore, di aver paura che lui la seguisse.
Il ragazzo, infatti, ha atteso la fine del tirocinio e l’ha seguita, per poi aggredirla con un coltello. Dopo l’accaduto, si è dileguato, ma i Carabinieri si sono messi subito alla ricerca del colpevole. Sul suo profilo Facebook, Sara aveva scritto: “Mi amo troppo per stare con chiunque”. Forse, questa frase non è andata giù al ragazzo, che ha agito con istinto animale, strappando la fanciulla alla vita che l’attendeva a braccia aperte.