Il Myanmar è stato colpito da una delle peggiori tragedie degli ultimi anni. Una scossa violentissima, registrata il 28 marzo 2025, ha provocato la morte di oltre 2.000 persone, lasciando dietro di sé un paese distrutto e migliaia di feriti.
Una notte di terrore e distruzione
La terra ha tremato con una potenza devastante: magnitudo 7.7. L’epicentro è stato localizzato nei pressi di Mandalay, ma l’onda sismica si è propagata fino a colpire anche Thailandia, Cina e India. Nel cuore della notte, tra crolli e blackout, milioni di persone si sono ritrovate senza più nulla.
Una donna viva dopo 60 ore
Tra le macerie, i soccorritori hanno trovato una donna ancora viva dopo 60 ore trascorse sotto i detriti. Un miracolo, che ha acceso un barlume di speranza mentre continua la ricerca dei dispersi. Le sue condizioni sono gravi, ma stabili.
Effetti anche nei paesi vicini
A Bangkok, un edificio in costruzione è crollato, causando la morte di almeno 18 persone. Le scosse si sono avvertite anche nel sud della Cina, dove sono state disposte evacuazioni preventive in diverse città.
Immagini satellitari mostrano la devastazione
I satelliti europei hanno catturato immagini drammatiche: interi quartieri rasi al suolo, infrastrutture collassate, strade inghiottite dalla terra. The Guardian ha pubblicato una guida visiva che mostra l’estensione della catastrofe.
Soccorritori in difficoltà
In molte aree si scava ancora con le mani. Le comunicazioni sono interrotte, mancano attrezzature e i soccorsi sono rallentati anche da atti di guerriglia interna. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un appello urgente: servono 8 milioni di dollari per aiuti immediati. Le squadre di emergenza stanno arrivando da India, Cina e Unione Europea.
Un’emergenza umanitaria senza precedenti
Il Myanmar è ora un paese spezzato. Alle ferite fisiche si aggiunge la paura, il trauma e l’urgenza di salvare vite umane ancora intrappolate. Il mondo osserva e risponde, ma il tempo stringe e ogni secondo può fare la differenza.