Non era solo un volto noto del giornalismo italiano. Paola Motta era una voce autorevole, discreta, costante. La sua scomparsa, avvenuta a soli 57 anni, ha lasciato un silenzio profondo tra colleghi, parlamentari e telespettatori.
Chi la conosceva bene, la descrive come una donna riservata ma sempre presente, con uno sguardo che diceva più delle parole. Paola aveva la rara capacità di raccontare la politica senza sovrapporsi a essa. Il suo mestiere lo viveva con rispetto, lontano dai riflettori, ma sempre sul campo. E chi l’ha seguita nei telegiornali di Sky TG24, la ricorda per quel tono calmo e deciso, privo di forzature.
Una carriera costruita con dedizione
Nata a Merano, aveva iniziato il suo percorso tra le righe della carta stampata, lavorando al quotidiano locale “Alto Adige”. Poi, nel 2003, l’arrivo a Sky TG24, sin dalla sua fondazione. Lì aveva trovato casa, raccontando per anni la politica italiana con precisione e sobrietà.
Non amava farsi notare, ma chi sedeva accanto a lei nelle aule parlamentari sapeva bene quanto fosse preparata. Sempre informata, sempre sul pezzo. Mai una parola fuori posto, mai un commento fuori luogo. E forse, proprio per questo, era diventata una delle firme più rispettate del giornalismo politico televisivo.
Un dolore che unisce colleghi e istituzioni
Le parole arrivate da Palazzo Madama e Montecitorio raccontano quanto Paola fosse apprezzata anche tra i rappresentanti politici. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e quello della Camera, Lorenzo Fontana, hanno voluto ricordarla pubblicamente. L’hanno definita “scrupolosa”, “esemplare”, ma soprattutto “vera”.
Anche i colleghi dell’Associazione Stampa Parlamentare hanno espresso il loro cordoglio, sottolineando quanto mancherà la sua presenza gentile e il suo sorriso in un ambiente spesso teso e frenetico come quello politico.
Una madre, una figlia, una collega
Dietro la professionista, c’era una madre affettuosa. Lascia il figlio Theo, al quale era profondamente legata, e la madre, punto fermo della sua vita. In queste ore, tanti messaggi stanno arrivando da amici, colleghi e semplici telespettatori. Tutti parlano di lei allo stesso modo: come di una persona elegante nei modi, chiara nelle idee, rispettosa nel raccontare la realtà.
Una perdita che pesa
Oggi la televisione italiana è un po’ più povera. Perché Paola Motta rappresentava un modo di fare informazione che si sta perdendo: rigoroso ma umano, sobrio ma efficace. Non faceva rumore, eppure la sua voce arrivava chiara.
E proprio questo suo stile sobrio, mai urlato, sarà forse ciò che la farà ricordare più a lungo. Chi fa questo mestiere, oggi, perde un esempio.