Terremoto tra Myanmar e Thailandia: oltre 1.600 morti, crolli a Bangkok e storie da brividi

Serena Comito

Un giorno qualunque, poi il boato. La terra ha tremato forte tra Myanmar e Thailandia, lasciando dietro di sé un bilancio che peggiora di ora in ora. Il terremoto, con una magnitudo di 7.7, ha colpito il sud-est asiatico nel pomeriggio del 28 marzo. E ora il conto è pesantissimo: oltre 1.600 morti in Myanmar, almeno 10 vittime accertate in Thailandia.

Le immagini da Bangkok fanno il giro del mondo

In Thailandia, il panico è esploso nel giro di pochi secondi. A Bangkok, decine di persone sono fuggite dagli edifici per cercare riparo. Alcuni grattacieli hanno oscillato vistosamente, e i danni a diverse strutture sono ancora in fase di verifica.

Un video, tra i più condivisi in rete, mostra l’acqua di una piscina sul tetto di un palazzo traboccare mentre il grattacielo si muove. Una scena surreale, che racconta meglio di qualsiasi parola la violenza del sisma.

Una nascita in mezzo al caos

Nel bel mezzo dell’emergenza, una storia che ha commosso tutti: una donna incinta è stata evacuata dall’ospedale durante la scossa. Non ha fatto in tempo a raggiungere un altro presidio: ha partorito per strada, aiutata dai soccorritori. Lei e il bambino stanno bene.

Un momento che ha dato un segno di vita nel mezzo della paura, e che ha fatto il giro del mondo come simbolo di forza e speranza.

In Myanmar si scava tra le macerie

Nel Paese epicentro del sisma, la situazione è ancora più drammatica. I numeri parlano chiaro: oltre 1.600 morti, migliaia di feriti, edifici collassati, villaggi isolati. Le squadre di soccorso stanno lavorando senza sosta, ma le difficoltà sono enormi: linee interrotte, blackout, strade impraticabili.

Allerta alta, ma niente tsunami

Le autorità thailandesi hanno dichiarato lo stato di emergenza in diverse province. Per ora, non ci sono segnali di rischio tsunami, ma la situazione resta instabile: nelle ultime ore si sono registrate scosse di assestamento e le autorità invitano la popolazione a restare in allerta.

Dolore, paura, storie che toccano.
Il sud-est asiatico oggi è in ginocchio, ma il coraggio di chi resiste tra le macerie tiene accesa la speranza.

 

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