Orrore a Benevento: abusi sessuali su cuccioli, città sotto shock. Si mobilitano attivisti e istituzioni

Benevento non si dà pace. Non stavolta. Non dopo quello che è venuto fuori.
Negli ultimi giorni, una denuncia ha fatto tremare la città: un uomo è accusato di aver comprato cuccioli online solo per torturarli e abusarne. Alcuni sono morti tra sofferenze indescrivibili. Altri, salvati per un soffio, portano ancora addosso le ferite di ciò che hanno subito.
È una storia che non si riesce neanche a raccontare senza provare rabbia e nausea.
Acquisti online, violenze nel silenzio
Secondo quanto è emerso, l’uomo avrebbe acquistato i cani tramite annunci su internet. Nessuna tracciabilità, nessuna domanda. Solo soldi e silenzio.
Una volta in casa, per quei cuccioli iniziava l’inferno.
Il caso è esploso quando una delle associazioni sul territorio, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, ha trovato un cucciolo legato, stremato, con evidenti segni di maltrattamento. Lo hanno soccorso, salvato, denunciato. Ma era solo la punta dell’iceberg.
La risposta della città: “Ora basta”
La notizia si è diffusa in fretta. E con essa, la rabbia.
A scendere in campo è stato Enrico Rizzi, attivista noto per la sua battaglia contro i crimini sugli animali. Ha annunciato una manifestazione per venerdì 5 aprile alle 15:30 in Piazza Stazione a Benevento.
Il messaggio è chiaro: questa volta la città non resterà zitta.
“È una vergogna. Questi cuccioli sono stati torturati in silenzio. Ora serve giustizia vera, non solo indignazione social”, ha dichiarato Rizzi.
Il Comune convoca un tavolo urgente
Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha convocato un incontro straordinario con Prefettura, Questura, ASL e associazioni animaliste. L’obiettivo è mettere un freno a un fenomeno che, purtroppo, non è nuovo ma troppo spesso viene ignorato.
“La città è sconvolta. Dobbiamo trovare soluzioni concrete, adesso”, ha detto.
Una ferita che brucia
Questo non è solo un fatto di cronaca. È un campanello d’allarme. È la prova che serve una legge più dura, più efficace, più giusta.
Perché gli animali non possono parlare. Ma noi sì. E ora è il momento di farlo ad alta voce.