Economia

Taglio pensioni 2025: cosa cambia davvero, chi rischia di più e come difendersi

Ne parlano ovunque e la preoccupazione cresce ogni giorno. Da gennaio, infatti, qualcosa è cambiato per chi si avvicina alla pensione. Sì, parliamo proprio del tanto discusso taglio delle pensioni 2025.

Ma cosa significa concretamente? Chi rischia di perdere di più? E soprattutto: si può fare qualcosa per limitare i danni?

Facciamo chiarezza.

Cosa cambia davvero per le pensioni nel 2025

Ogni tanto sentiamo dire che “la vita si allunga”. Bene, ma c’è un rovescio della medaglia. Più aumenta l’aspettativa di vita, più i famosi calcoli sulle pensioni vengono aggiornati. E purtroppo, quando i numeri cambiano… gli assegni si riducono.

Dal 2025, chi va in pensione si ritroverà con importi leggermente più bassi rispetto a chi è andato prima. Parliamo di un taglio che può aggirarsi intorno al 2%.

Può sembrare poco, ma prova a pensare a lungo termine.

Quanto si perde con il taglio pensioni 2025?

Facciamo un esempio pratico.

Se nel 2024 la pensione era di 1.250 euro al mese, oggi potrebbe scendere a circa 1.225 euro. In un anno sono già 300 euro in meno, ma se guardiamo a una pensione che dura vent’anni… beh, la cifra finale non è affatto trascurabile.

Occhio ai dipendenti pubblici

Qui la situazione si complica. Chi lavora nel pubblico, infatti, rischia penalizzazioni ancora più pesanti.

Non solo gli assegni sono colpiti dai tagli generali, ma ci sono anche nuove regole che rallentano l’arrivo del TFR/TFS, con l’età pensionabile che si sposta sempre più in avanti. In pratica, meno soldi e più attesa.

La restituzione dei vecchi bonus

Come se non bastasse, dal 2025 alcuni pensionati dovranno restituire i bonus da 200 e 150 euro ricevuti nel 2022.

Chi ha ricevuto quei soldi senza averne diritto si vedrà trattenere 50 euro al mese fino a saldo completo. È una brutta sorpresa per chi magari non si era nemmeno accorto dell’errore.

Cosa puoi fare per difenderti

Se mancano ancora alcuni anni al pensionamento, forse non tutto è perduto. C’è chi sta valutando soluzioni alternative, come aderire a un fondo di previdenza complementare oppure allungare di qualche mese (o anno) la permanenza al lavoro per alzare l’assegno finale.

Un’altra idea utile? Farsi fare una simulazione da un esperto, per capire subito quanto si rischia di perdere e se ci sono strategie per compensare la differenza.

In sintesi

Il tema del taglio pensioni 2025 è più concreto che mai. E non riguarda solo il futuro: sta già impattando sul presente di chi si sta preparando all’uscita dal mondo del lavoro.

Informarsi oggi è fondamentale. Meglio sapere cosa ci aspetta e valutare subito eventuali contromosse, piuttosto che accorgersene troppo tardi.

Perché quando si parla di pensione… ogni dettaglio può fare davvero la differenza.

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Davide Paglianiti

Classe 1994, giornalista pubblicista iscritto all'ordine del Lazio e fotogiornalista freelance. Mi occupo principalmente di attualità, gossip e televisione. Per anni ho lavorato all'estero lavorando su conflitti civili come la guerriglia del popolo cileno contro il Governo, o la lotta per la terra Mapuche. Attualmente sono rientrato in Italia e scrivo libri per passione

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