
La figura del professore prevede diverse sfumature per quanto concerne il trattamento economico.
Per quanto riguarda i docenti universitari, la differenza di stipendio dipende dagli anni di insegnamento alle spalle e anche dall’ateneo presso cui insegna.
E poi c’è, come vedremo a breve, la categoria dei professori a contratto che risulta la più penalizzata nel rapporto ore-retribuzione.
Andiamo alla scoperta delle condizioni lavorative dei professori delle università italiane.
Gli stipendi dei professori universitari in Italia
Indicativamente possiamo fornire queste cifre.
Lo stipendio annuo di un docente universitario che ha nel suo curriculum 10 anni di esperienza si aggira intorno ai 55.000 euro all’anno.
Questo importo può aumentare e raggiungere anche gli 80.000 euro annui l’anno per un professore universitario ordinario verso la fine della carriera, pertanto, con un bagaglio di esperienza di una trentina di anni di attività.
Al contrario, questa somma può scendere, e di molto, fino ai 23.000 euro annui se si tratta di un professore associato.
Gli stipendi più bassi sono quelli dei professori a contratto e in questo caso il reddito è di soli 20.000 euro annui.
Perché? Il motivo è semplice: per questa categoria viene considerato solamente il lavoro svolto in presenza, ossia le sessioni in aula (detta didattica frontale), mentre tutto il resto del lavoro effettuato dal docente nel corso dell’anno accademico non viene conteggiato.
Come si diventa professore universitario
L’iter da seguire per essere professore universitario è rigorosamente il seguente, non sono previste ‘scorciatoie’.
Bisogna effettuare tutti questi step:
- conseguire una laurea magistrale nel settore in cui ci si vuole specializzare;
- conseguire un dottorato di ricerca per approfondire uno specifico ambito di studio;
- effettuare un percorso di ricerca;
- lavorare come assistente, affiancando un professore ordinario o associato;
- conseguire il titolo di professore ordinario di seconda fascia o associato;
- ottenere il titolo di professore ordinario o di prima fascia.