Ha un nome da fumetto e un aspetto da personaggio di un thriller hollywoodiano, invece – purtroppo – avviene tutto nel mondo reale. Wade Wilson in questo casoo non è la vera identità dell’immaginario Deadpool ma un uomo condannato per due efferati omicidi per cui gli è stata data la pena di morte.
A rendere ancora più agghiaccante la situazione il fatto che i due omicidi, entrambi a sfondo sessuale, sono avvenuti lo stesso giorni, il 7 ottobre 2019, a Cape Coral, in Florida.
La prima a trovare la morte per mano di Wade Wilson è stata Kristine, strangolata nel suo letto dopo che aver avuto un rapporto sessuale dietro compenso.
A quel punto l’uomo le ha rubato l’auto e, per strada, ha incontrato Diane. E’ riuscito ad attirarla nel veicolo fingendo di dover chiedere indicazioni per poi aggredirla e strangolarla.
A far scattare le indagini un avvertimento del padre biologico di Wade. A lui l’omicida ha confidato, con orgoglio, le sue imprese. I due si sono conosciuti da pochi anni, dato che da bambino era stato adottato. Il padre ha immediatamente allertato le forze dell’ordine.
La condanna alla pena di morte
La legge della Florida prevede di poter dare la pena di morte a maggioranza dei giudica. Nel caso di Wade Wilson 10 dei 12 giurati si sono espressi in tal senso lo scorso 12 giugno. Si attende la sentenza definitiva del giudica per il 23 luglio 2024.
Oltre alle prove e alla brutalità degli omicidi, ha pesato sulla condanna anche il comportamento dell’imputato. Oltre a non aver mai mostrato rimorso per le sua azioni, ha continuato a provocare anche con il proprio aspetto. Wade ha diversi tatuaggi che esprimono un animo violento, a partire dalla svastica che ora cerca di coprire con i capelli, o i punti di sutura attorno alla bocca.