Morta Daniela: la moglie di Raiz degli Almamegretta, chi era?

Redazione

Chi era Daniele, la moglie di Raiz degli Almamegretta

Nelle scorse ore, è venuta a mancare Daniela, moglie di Raiz degli Almamegretta: chi era e come è morta? Un annuncio davvero triste.

E’ stato l’annuncio che forse nessuno avrebbe mai voluto dare, Daniela Shualy, moglie del cantante e attore Raiz, al secolo Gennaro Della Volpe, è venuta a mancare dopo una lunga malattia che non le ha lasciato scampo.

Chi era Daniele, la moglie di Raiz degli Almamegretta
Raiz degli Almamegretta foto Facebook -alphabethcity.it

L’annuncio è stato reso noto sulla pagina Facebook ufficiale del gruppo musicale di Raiz, nel giorno di Pasqua, il post riportava questo: “Sconvolti e smarriti siamo vicini a Raiz per la scomparsa della sua dolce moglie Daniela. Ci mancherà”.

Un annuncio che in poco tempo ha scatenato l’amore e il sostegno di tutti i fan che hanno cercato in tutti i modi di partecipare al dolore del noto attore. Tra i tanti colleghi, parole di affetto anche da parte di Clementino e Paola Turci. Cerchiamo però di scoprire qualche cosa in più su di lei.

Chi era Daniela Shualy? Era sposata con Raiz degli Almamegretta

Un dolore davvero immenso quello che al momento sta provando Raiz cosi come tutta la sua famiglia, la moglie Daniela lottava da tanti anni con una brutta malattia che alla fine non gli ha lasciato nessuno scampo. Anche lei aveva origini ebraiche come lo stesso Raiz: la coppia insieme aveva anche una figlia Lea e grazie alla loro unione, il cantante si era anche convertito all’ebraismo.

Morta la moglie di Raiz
Raiz e Daniela foto Facebook -alphabetcity.it

Make it Work è da incoraggiamento per mia moglie e per tutte le persone che stanno affrontando la sua stessa situazione, il brutto male… Nessuno ha il coraggio di chiamare il cancro con il suo nome: brutto male, come se poi esistesse un bel male” queste erano state le parole dello stesso Raiz, qualche anno fa, in occasione del suo nuovo singolo e ancora: “Come il diabete o il raffreddore, è giusto chiamarlo con il suo nome per sapere bene con chi si ha a che fare. È la prima cosa che insegnano ai malati di cancro appena prendono coscienza della malattia”.

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