Seven Summits: quali sono?
![](https://alphabetcity.it/wp-content/uploads/2023/08/OIP-33.jpg)
Le Seven Summits, ovvero le sette montagne più alte di ogni continente, rappresentano una delle sfide più ambiziose per gli appassionati di escursionismo e alpinismo. La scalata delle Seven Summits è diventata una meta ambita per molti, ma non è certo un’impresa facile. In questo articolo ti spiegherò cosa e quali sono le Seven Summits e quali sono le difficoltà che si incontrano lungo il percorso.
Quali sono le Seven Summits?
Le Seven Summits rappresentano le montagne più alte di ogni continente: l’Everest (Asia), il Kilimangiaro (Africa), il Denali (America settentrionale), l’Aconcagua (America meridionale), l’Elbrus (Europa), il Puncak Jaya (Oceania) e il monte Vinson (Antartide). Ognuna di queste montagne ha le sue particolarità e rappresenta una sfida unica per gli alpinisti che decidono di scalare tutte e sette le vette.
Ecco alcune informazioni sui picchi delle Seven Summits:
- Everest (Asia): situato nella catena dell’Himalaya, l’Everest è la montagna più alta del mondo con i suoi 8.848 metri. La sua scalata richiede una preparazione fisica e mentale molto intensa, oltre che una buona dose di esperienza in alta quota.
- Kilimangiaro (Africa): con i suoi 5.895 metri, il Kilimangiaro è la montagna più alta dell’Africa e una delle vette più accessibili delle Seven Summits. La sua scalata non richiede particolari abilità tecniche, ma è comunque importante seguire un’adeguata acclimatazione per evitare il mal di montagna.
- Denali (America settentrionale): con i suoi 6.190 metri, il Denali rappresenta la montagna più alta del Nord America. La sua scalata richiede una grande capacità di adattamento alle condizioni climatiche estreme e una buona resistenza fisica.
- Aconcagua (America meridionale): con i suoi 6.962 metri, l’Aconcagua è la montagna più alta dell’America meridionale. La sua scalata richiede una buona preparazione fisica e mentale, ma non sono necessarie particolari abilità tecniche.
- Elbrus (Europa): situato nella catena del Caucaso, l’Elbrus è la montagna più alta d’Europa con i suoi 5.642 metri. La sua scalata non è semplice e richiede una buona preparazione fisica e mentale.
- Puncak Jaya (Oceania): con i suoi 4.884 metri, il Puncak Jaya rappresenta la montagna più alta dell’Oceania. La sua scalata richiede una grande resistenza fisica e una buona capacità di adattamento alle condizioni climatiche.
- Monte Vinson (Antartide): con i suoi 4.892 metri, il monte Vinson rappresenta la montagna più alta dell’Antartide. La sua scalata richiede una grande resistenza fisica e mentale per le avverse condizioni meteo.
Scalare l’Everest (Asia)
L’Everest, con i suoi 8.848 metri di altezza, è la montagna più alta del mondo e rappresenta la più grande sfida per gli alpinisti. La sua scalata richiede una buona preparazione fisica e mentale, oltre a un equipaggiamento adeguato per resistere alle condizioni estreme e alla scarsa disponibilità di ossigeno.
L’accesso all’Everest è attraverso il Nepal o il Tibet, ma indipendentemente dalla via scelta, la salita richiede un’esperienza tecnica considerevole e la capacità di gestire situazioni di emergenza. Gli alpinisti devono attraversare crepacci, zone di accumulo di neve e valanghe, e sottoporsi a variazioni di temperatura estreme, da caldo a freddo polare.
Nonostante il rischio elevato di incidenti e la complessità della scalata, ogni anno molti alpinisti si avventurano sulla cima dell’Everest. Ci sono diverse vie per la scalata, ma la più comune è quella sud-est, che offre un percorso tecnico meno impegnativo rispetto alle altre. La salita richiede circa due mesi, tra il tempo per acclimatarsi all’altitudine e le pause forzate dovute alle condizioni meteorologiche avverse.
Scalare il Kilimangiaro (Africa)
Il Kilimangiaro, alto 5.895 metri, è la montagna più alta dell’Africa ed è una delle mete più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo. Si trova in Tanzania, nella parte nord del paese, e la sua scalata non richiede particolare esperienza tecnica, rendendolo accessibile anche a scalatori alle prime armi, il che ne aumenta la popolarità.
Nonostante ciò, la salita del Kilimangiaro non è comunque da sottovalutare. La sua scalata richiede una buona preparazione fisica e mentale, oltre alla capacità di gestire le variazioni di temperatura, dalle alte temperature della giungla a quelle basse della cima, dove possono scendere ben al di sotto dello zero.
Esistono diverse vie per scalare il Kilimangiaro, ma la più comune è la via Marangu, che dura circa cinque giorni. Durante la scalata, gli alpinisti attraversano zone di vegetazione lussureggiante e passano per il famoso Shira Plateau che offre panorami mozzafiato sulle pianure africane. La scalata del Kilimangiaro può essere un’esperienza indimenticabile per gli appassionati di avventura, ma è importante affrontarla con la dovuta attenzione e preparazione per evitare rischi inutili.
Scalare il Denali (America settentrionale)
Il Denali, precedentemente conosciuto come Monte McKinley, è la montagna più alta dell’America settentrionale, situata in Alaska. Con i suoi 6.190 metri di altezza, la scalata al Denali è una delle sfide più impegnative per gli alpinisti.
La via principale per raggiungere la cima è la West Buttress, che richiede una media di 2-3 settimane per essere completata. Durante la scalata, gli alpinisti si troveranno a dover affrontare numerosi ostacoli, tra cui il clima rigido e imprevedibile dell’Alaska, venti molto forti e pericolosi crepacci sul ghiacciaio Kahiltna.
Per scalare il Denali, è necessario un elevato livello di preparazione fisica e mentale, oltre a una buona esperienza alpina. Inoltre, per ridurre al minimo i rischi legati al meteo, è necessario utilizzare l’equipaggiamento giusto, come abbigliamento termico, sacco a pelo adatto alle temperature estreme, scarponi da montagna, casco e imbracatura.
Nonostante le difficoltà che presenta, la scalata del Denali è un’esperienza straordinaria e gratificante per gli alpinisti più esperti, che hanno l’opportunità di ammirare uno dei panorami più spettacolari dell’America settentrionale.
Scalare l’Aconcagua (America meridionale)
L’Aconcagua, situato nella catena montuosa delle Ande in Argentina, è la montagna più alta dell’America meridionale, con i suoi 6.959 metri di altezza. La scalata all’Aconcagua richiede una buona forma fisica e un’esperienza alpina adeguata, oltre a un’ottima capacità di adattamento all’altitudine.
La via principale per raggiungere la cima dell’Aconcagua è la via normale, che parte da Plaza de Mulas. La scalata dura in media 12 giorni, durante i quali gli alpinisti si trovano a dover affrontare cambiamenti climatici improvvisi, temperature estreme e forti venti.
Per raggiungere la cima dell’Aconcagua, gli alpinisti devono acclimatarsi gradualmente all’altitudine, seguendo un piano di acclimatazione che prevede delle pause per permettere al corpo di adattarsi. Inoltre, è necessario un equipaggiamento adeguato, come scarponi da montagna, abbigliamento termico, imbracatura, casco e occhiali da sole.
Nonostante la difficoltà, la scalata all’Aconcagua offre paesaggi spettacolari e un’esperienza unica per gli appassionati della montagna.
Scalare l’Elbrus (Europa)
L’Elbrus è la montagna più alta d’Europa e si trova nella regione del Caucaso in Russia. Ha due cime, la più alta delle quali raggiunge i 5.642 metri di altezza. L’Elbrus è considerato un vulcano dormiente e ha due enormi caldere, che sono state formate da eruzioni vulcaniche passate.
L’Elbrus è una montagna molto popolare per gli alpinisti, grazie alla sua accessibilità e alla sua relativa facilità di scalata. La via normale all’Elbrus segue una cresta di neve che porta al picco occidentale. Non sono richieste abilità tecniche particolari per scalare l’Elbrus, ma gli alpinisti devono comunque essere ben attrezzati e preparati per le condizioni meteorologiche estreme.
Il periodo migliore per scalare l’Elbrus è da giugno a settembre, quando il tempo è più stabile e la maggior parte delle nevi si sono sciolte. Durante questo periodo, le temperature possono variare da calde a fredde, quindi gli alpinisti devono essere preparati per qualsiasi condizione.
Per scalare l’Elbrus, gli alpinisti devono prima ottenere un permesso dalle autorità locali. La maggior parte delle ascensioni all’Elbrus partono dalla città di Terskol, che è situata a circa 2.000 metri di altitudine. L’ascensione fino alla cima dell’Elbrus di solito richiede da 7 a 10 giorni.
Scalare il Puncak Jaya (Oceania)
Il Puncak Jaya, noto anche come Carstensz Pyramid, è il punto più alto dell’Indonesia e la montagna più alta dell’Oceania. Situata in una zona remota della Nuova Guinea, la montagna è accessibile solo tramite un volo da Bali a Timika e poi attraverso una lunga camminata nella giungla. La scalata del Puncak Jaya è la più tecnica delle Seven Summits e richiede buone capacità di arrampicata su roccia, oltre a buone condizioni fisiche.
La salita del Puncak Jaya è anche la più controversa delle Seven Summits, a causa di questioni di proprietà del terreno. La montagna è situata in una zona che è contesa tra il governo indonesiano e i popoli indigeni locali, e l’accesso alla montagna è stato oggetto di dibattito e tensioni. Alcuni scalatori cercano di salire la montagna senza il permesso dei popoli indigeni, il che ha portato a proteste e problemi di sicurezza.
Scalare il monte Vinson (Antartide)
Il Monte Vinson, situato nell’Antartide, è la montagna più alta del continente antartico, con un’altitudine di 4.892 metri. È considerata una delle Seven Summits, anche se è meno famosa rispetto ad altre montagne della lista.
Il Monte Vinson è stato scalato per la prima volta nel 1966 da una squadra americana guidata da Nicholas Clinch. La scalata richiede una buona preparazione fisica e una conoscenza dell’ambiente antartico, poiché le condizioni meteorologiche estreme, le tempeste di neve e le basse temperature rendono la salita molto difficile e pericolosa.
La via normale di salita al Monte Vinson è attraverso la “West Buttress”, che offre una scalata tecnica moderata con alcune sezioni esposte e ripide. Ci vogliono circa 16-20 giorni per completare l’intera spedizione, compreso il tempo necessario per acclimatarsi all’altitudine e alle condizioni dell’ambiente antartico. Il record di scalata è però molto più basso, sotto le 24 ore tra andata e ritorno!
Il costo per scalare il Monte Vinson è tra i più alti tra le Seven Summits, poiché l’accesso all’Antartide è limitato e i permessi sono costosi. Inoltre, la necessità di equipaggiamento specializzato per il clima antartico aumenta ulteriormente i costi. Nonostante ciò, il Monte Vinson attira un numero crescente di alpinisti ogni anno, che cercano di completare la loro missione per le Seven Summits o semplicemente sfidare se stessi in uno dei luoghi più remoti e spettacolari del pianeta.
Conclusione
In conclusione, scalare le Seven Summits può sembrare un’impresa difficile e impegnativa, ma è una sfida appassionante per gli amanti dell’alpinismo. Ogni montagna offre paesaggi unici e richiede abilità diverse, ma tutte richiedono una buona forma fisica, una preparazione adeguata e una mentalità resiliente per affrontare le difficoltà incontrate lungo il percorso.
Non bisogna però mai sottovalutare i rischi legati alla scalata in alta quota e la preparazione deve essere adeguata. L’alpinismo è un’attività che richiede una grande responsabilità e il rispetto dell’ambiente. Scalare le Seven Summits può essere una grande conquista personale, ma deve essere sempre vissuta in modo responsabile e sostenibile per garantire la sicurezza dei propri compagni di cordata e la preservazione dell’ambiente in cui si svolge.