Che titolo di studi ha Roberto Benigni?
L’attore e regista Roberto Benigni è sicuramente uno dei personaggi dello spettacolo più conosciuti e apprezzati non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Oltre alle sue capacità in scena, Benigni è celebre per i suoi monologhi sulla Divina Commedia del grande Dante Alighieri e anche sulla Costituzione italiana. Proprio per questo motivo sono in tanti a chiedersi che titolo di studi ha Roberto Benigni e a pensare che abbia avuto una formazione prettamente classica. In realtà, non è proprio così. Il regista è fiorentino, nato ad Arezzo, e pertanto ha studiato a Prato, presso l’istituto tecnico commerciale Datini, dove ha preso il diploma di ragioneria. In precedenza aveva frequentato il seminario dei gesuiti di Firenze, che aveva dovuto abbandonare dopo la catastrofica alluvione del 4 novembre 1966. Dopo il diploma Benigni ha iniziato immediatamente la sua carriera teatrale, ma ha comunque ricevuto ben 9 lauree honoris causa in Italia e un dottorato in legge dall’Università di Toronto (Canada). Non è necessario avere una laurea per diventare come Roberto Benigni, ma bastano una buona formazione e una grande passione. Per intraprendere un percorso nel mondo dell’arte e dello spettacolo, l’Istituto di Formazione IC Santa Sofia può aiutarti a realizzare il tuo sogno di diventare attore.
Roberto Benigni: l’infanzia e la formazione scolastica
Il regista Roberto Benigni è nato a Castiglion Fiorentino il 27 ottobre del 1952 e ha anche un secondo nome: Remigio. Le sue origini sono piuttosto umili. I suoi genitori, Luigi Benigni e Isolina Papini, erano infatti entrambi contadini ed è l’unico figlio maschio dopo le tre sorelle Bruna, Albertina e Anna (nate negli anni ’40). Verso i 6 anni si trasferisce con tutta la sua famiglia a Prato e mostra sin da subito il suo carattere estremamente allegro ed espansivo. Nonostante le umili origini, comunque, la sua grande passione per la cultura lo ha portato ad approfondire gli studi autonomamente e, proprio grazie alle sue rappresentazioni sulla Divina Commedia e alle sue grandi capacità di memoria, nel 2007 la stampa svedese aveva ipotizzato una sua possibile candidatura al Premio Nobel per la letteratura. Oltre alla passione per la musica, Benigni è sempre stato anche un grande amante del teatro. Il suo debutto sulle scene teatrali è stato a soli 19 anni, nel dicembre del 1971, nello spettacolo Il re nudo di Evgenij L’vovič Švarc, diretto da Paolo Magelli. In questo periodo conosce l’attore e cabarettista Marco Messeri, con il quale inizia a portare in scena numerosi spettacoli teatrali e nel 1972 i due vanno a vivere a Roma.
La carriera di Roberto Benigni: dal teatro ai premi Oscar
Dopo il grande successo a teatro, il primo ruolo televisivo di Benigni è stato nella serie Onda Libera. Ha avuto poi modo di lavorare con grandi registi del panorama italiano e non come Bernardo Bertolucci per il film del 1979 La luna, Luigi Zampa per il film dello stesso anno Letti selvaggi e Costantin Costa-Gavras, che invece lo ha diretto nella pellicola Chiaro di donna. Un altro grande sodalizio lavorativo è stato con il cantautore e conduttore Renzo Arbore, con il quale ha lavorato nel programma tv L’altra domenica e nelle pellicole Il pap’occhio (del 1980) e “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?” (del 1983). In più, dopo aver avviato egli stesso la carriera di regista, ha collaborato con Massimo Troisi per il film Non ci resta che piangere.
Il grande successo internazionale è invece arrivato con il film del 1997 La vita è bella, incentrata sulla persecuzione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale e sui campi di concentramento. Il film gli è valso un premio Oscar come migliore attore protagonista (il primo uomo italiano a vincerlo, ma il terzo italiano dopo Anna Magnani e Sophia Loren) ed ha anche vinto nella categoria per il miglior film in lingua straniera.