Con l’esperienza del coronavirus l’Italia ha assistito ad un vero e proprio mutamento di paradigma. Non tutti sanno, infatti, che dalla pandemia è stato introdotto il cosiddetto Golden Power per impedire che i gioielli di casa vadano in mano straniera.
Cos’è il Golden Power
Le aziende italiane sono state molto vulnerabili durante la pandemia. Per evitare che facciano la fine di tante che sono già finite in mano agli stranieri è stato istituito il Golden Power. Grazie ad esso all’esecutivo è stato affidato il potere di bloccare operazioni o passaggi di proprietà e controllo relative a società considerate strategiche.
In buona sostanza, i poteri speciali, chiamati appunto “golden power”, danno al governo la possibilità di mettere il proprio veto su decisioni societarie specifiche, opporsi all’acquisizione di partecipazioni e stabilire condizioni per la loro acquisizione. Il provvedimento ha lo scopo di portare in linea con il diritto europeo la disciplina nazionale relativa a questi poteri, che si ispira agli istituti della “golden share” e “action spécifique” presenti rispettivamente nella legge inglese e francese.
Bisogna precisare, che questa disciplina, già nel passato, è stata oggetto di critica da parte della Commissione europea e di una condanna dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea.
Quali sono le aziende strategiche?
Nel novero delle aziende che occorre difendere da scalate ostili, sono state immesse in particolare quelle che sono chiamate a gestire reti di infrastrutture fondamentali, a partire dalle telecomunicazioni, oppure quelle che fanno parte del settore energetico o che vantino strette collaborazioni con la Difesa. Inoltre il muro sarà eretto anche nei confronti di aziende sanitarie, del settore agroalimentare e operanti nel credito o nelle assicurazioni.
Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fraccaro, il quale ha poi aggiunto che anche le PMI ritenute strategiche saranno difese da appetiti esterni. Con l’approvazione del Golden Power verrebbero automaticamente a cadere le voci relative al possibile passaggio di Autostrade ad Allianz. Voci che avevano suscitato notevoli polemiche nelle ore passate, nonostante la rapida smentita del governo.
Consiglio di Stato definisce i limiti del Golden Power previsto dal Decreto-legge n. 21/2012
Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza importante sulla disciplina dei “poteri speciali” o “golden power” con la decisione n. 289 del 9 gennaio 2023. La pronuncia è stata salutata con grande interesse, poiché ci sono pochissimi precedenti giudiziari su questo tema. Il Consiglio di Stato ha ribadito la discrezionalità del governo nell’esercizio dei “poteri speciali” in base al Decreto-legge n. 21/2012. In questo caso specifico, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha deciso di utilizzare il potere di veto per impedire l’acquisizione di una società del settore agroalimentare da parte di un gruppo societario controllato da una multinazionale cinese.
Durante l’istruttoria, il Gruppo di coordinamento e il Ministero dell’Agricoltura hanno valutato la situazione, ma hanno deciso che non c’erano motivi sufficienti per esercitare il veto. Tuttavia, il Consiglio dei ministri ha deciso in modo diverso. Il caso è stato presentato inizialmente al T.A.R. Lazio, il quale ha stabilito che il provvedimento del Consiglio dei ministri aveva una “ampia discrezionalità” a causa degli interessi legati alla sicurezza nazionale, e ha quindi respinto il ricorso. Successivamente, il caso è stato portato al Consiglio di Stato.