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Canapa: migliori negozi di erba legale

La cannabis indica e la cannabis sativa sono due piante che fanno parte della categoria delle cannabacee; differiscono l’una dall’altra, però, tanto per gli effetti psicoattivi quanto per la struttura della pianta. La cannabis sativa si contraddistingue per le foglie affusolate e il fusto lungo: in effetti può raggiungere i 5 metri di altezza. Vanta proprietà benefiche nei confronti del deficit di attenzione, dell’iperattività, della depressione e dell’ansia: ecco perché viene considerata un prezioso rimedio nel settore medico. Coltivare la cannabis sativa è possibile e lecito nel nostro Paese, visto che si tratta di un prodotto che non ha effetti psicotropi: non a caso si parla di erba legale, a condizione che siano rispettati i limiti indicati dalla legge. Le piantagioni di cannabis sativa, proprio in virtù della struttura della pianta, necessitano di grandi spazi, in modo che le piante si possano sviluppare in maniera ottimale.

La cannabis indica

La cannabis indica si distingue dalla canapa sativa perché vanta una struttura più piccola per la quale sono sufficienti spazi più modesti. Cespugliosa e bassa, la specie indica è in grado di adattarsi in maniera ottimale alle coltivazioni indoor; non supera i due metri di altezza, mentre lo sviluppo dei rami e delle foglie è molto fitto. C’è poi un ulteriore aspetto che consente di distinguere la cannabis indica e quella sativa, correlato allo sviluppo dei baccelli. Lo sviluppo della specie sativa è meno rapido, anche se si ha a che fare con una notevole produttività, in modo particolare per ciò che concerne la produzione di semi. La nascita dei baccelli non avviene sui nodi ma sui rami. La fioritura della canapa indica richiede non più di due mesi. La crescita delle piante di canapa sativa, d’altro canto, è più veloce, a fronte – però – di una maturazione più lenta, compresa tra i 60 e gli 80 giorni. Usata sia in ambito medico che a scopi ricreativi, la cannabis indica ha sia proprietà antidolorifiche che caratteristiche lenitive.

Dove trovare la cannabis sativa legale

Nei migliori negozi di erba legale è possibile trovare la canapa sativa lecita, cioè quella che in Italia può essere coltivata e venduta, sempre che vengano rispettate delle regole ben precise. È la concentrazione di THC che consente di distinguere la canapa legale e quella illegale, tenendo conto del fatto che la produzione da parte della pianta della canapa coinvolge un numero molto alto di cannabinoidi. Al momento se ne conoscono più di un centinaio, e i più noti sono il CBD e il THC. Questo, in particolare, è quello da cui scaturisce l’effetto psicoattivo della cannabis non legale, con la tipica sensazione di sballo che deriva dall’alterazione delle capacità mentali.

Canapa sativa: ecco perché è legale

Nella pianta di canapa non sono presenti quantità di THC tanto elevate da dare origine a effetti inebrianti, mentre c’è un alto contenuto di CBD. Se è vero che stiamo parlando di un cannabinoide, è altrettanto vero che la sua composizione non genera effetti psicoattivi. La notevole concentrazione di CBD, invece, è quella che attribuisce alla canapa sativa numerose proprietà, a cominciare da quella antidepressiva e da quella antidolorifica. Si tratta di una peculiarità molto importante quando si parla di canapa sativa. A proposito, in Italia il testo normativo di riferimento è rappresentato dalla legge n. 242 del 2016, che contiene le disposizioni relative alla promozione della filiera industriale e agricola della canapa. Ebbene, con questa legge, la coltivazione di cannabis è stata legalizzata, e così pure la sua vendita. La canapa sativa è la varietà consentita, ed è quella che si caratterizza per una concentrazione ridotta di THC.

Canapa sativa legale: si può fumare?

Vale la pena di mettere in evidenza che la legge non permette l’uso della canapa sativa legale, che allo stato attuale può solo essere coltivata, venduta, comprata e posseduta per motivi di collezionismo. Di conseguenza nel nostro Paese fumare erba continua a non essere legale. La legge n. 49 del 2006 comunque esclude sanzioni di carattere penale per chi viene trovato con della cannabis, dal momento che il possesso è unicamente un illecito di carattere amministrativo. In particolare chi guida dopo avere ingerito o fumato canapa si vede sospesa la patente, e la stessa sorte tocca a tutte le altre certificazioni di abilitazione professionale relative alla guida di veicoli speciali. inoltre, il possesso di cannabis comporta il divieto di ottenere il porto d’armi o la sospensione dello stesso nel caso in cui già lo si possieda. Ancora, se la canapa è posseduta da un cittadino extra UE, il suo visto di soggiorno verrà sospeso. È facoltà delle forze dell’ordine che effettuano i controlli stabilire se applicare la sanzione o se, invece, dare prima un avvertimento.

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