Lauree più pagate e più richieste: quali sono?
Accedere al mondo del lavoro, da diversi anni a questa parte, non è cosa semplice e gli avvenimenti dell’ultimo periodo, legati alla pandemia, alla crisi economica e al delicato equilibrio internazionale, certo non hanno incoraggiato aziende e istituzioni a spalancare le porte del lavoro.
Molti studenti appena diplomati partono scoraggiati, chiedendosi se valga davvero la pena investire in un ulteriore percorso di studi, temendo di non riuscire comunque raggiungere i risultati sperati in un mondo del lavoro così frastagliato.
In questo senso possono arrivare in soccorso i risultati pubblicati sull’ultimo Rapporto di Almalaurea, datato 2022, ma anche i dati provenienti da altre fonti autorevoli, che mostrano come valga ancora la pena conseguire un titolo di laurea nonostante lo scenario lavorativo non sia particolarmente roseo nell’ultimo periodo.
In controtendenza rispetto al mercato del lavoro, l’accesso alle università e ancora più al conseguimento di un titolo di studio universitario, oggi è molto più semplice rispetto a diversi anni fa, quando la laurea era appannaggio solo delle categorie più agevolate della popolazione.
Tra incentivi, borse di studio, tassazioni tarate sul reddito delle famiglie, ora l’università è alla portata di chiunque voglia studiare. Negli ultimi anni, poi, si può anche scegliere di laurearsi online, riducendo completamente la distanza fisica tra studenti e atenei e declinando l’impegno universitario nel modo più utile alle proprie esigenze e stile di vita personale.
Quello che fa la differenza, sulle prospettive di lavoro post-laurea, invece, è il percorso di studi scelto. Non tutte le facoltà offrono le stesse opportunità di occupazione e retribuzione. Alcune, più di altre, spalancano un numero di porte maggiore e permettono di raggiungere un livello retributivo anche piuttosto alto.
Quali opportunità lavorative per i laureati
Secondo i più recenti dati Istat il tasso di occupazione è molto più alto nelle fasce di popolazione in possesso di un titolo di laurea. Analizzando la condizione lavorativa nella fascia d’età 20-64 anni, è stato rilevato che il 79,2% dei laureati ha un’occupazione stabile, percentuale che scende a 65,2% per chi è in possesso solo del diploma.
Mentre, secondo quanto rilevato dagli studi più aggiornati dall’OECD, l’Organizzazione per l’economia, la cooperazione e lo sviluppo, anche lo stipendio mensile tende a crescere con l’aumentare del livello di istruzione.
Nel 2017, infatti, secondo quest’ultima indagine il 37% della popolazione laureata guadagnava di più rispetto ai diplomati, con uno stipendio medio che, nel 2021, si attestava sui 1.635 euro medi per i lavoratori in possesso di una laurea di secondo livello, a 5 anni dal suo conseguimento.
Quali facoltà permettono di guadagnare di più?
Secondo il Rapporto Almalaurea 2022 i laureati che hanno maggiori opportunità di trovare un’occupazione ben retribuita sono quelli che hanno seguito un indirizzo tecnologico, come l’ingegneria industriale, dell’informazione e le lauree nel settore ICT.
Prendendo in considerazione le prime 5 lauree che permettono di arrivare a uno stipendio mediamente più alto, si posizionano, quindi, proprio Ingegneria industriale e dell’Informazione con una media di 1.893 euro al mese, seguita da Informatica e tecnologie ICT, con appena 40 euro in meno rispetto alla precedente, e da Economia, con uno stipendio medio di 1.706 euro.
Architettura, Ingegneria Edile e il Settore Scientifico ricoprono ancora i posti alti della classifica, con uno stipendio medio di 1.680 euro e 1.625 euro al mese.