Storie di Natale, uno scenario da fiaba che racchiude l’inclusione
Storie di Natale di elfi, doni, slitte e Polo Nord. Uno scenario classico nel quale spunta un elemento meno comune: un’elfa sulla sedia a rotelle. È lei la protagonista della fiaba “L’elfa che salvò il Natale”, racchiusa in un libro per bambini con storie e giochi. Tutto a tema natalizio naturalmente, ma anche strizzando l’occhio all’inclusione.
Nessun intento prettamente pedagogico o istruttivo però. Non si tratta di dover insegnare nulla, ma solo prendere atto di quella che è la realtà: la disabilità è una condizione comune dell’essere umano, che deve trovare il proprio spazio in ogni ambito della società. Natale compreso.
Questo è il punto di partenza di Storiecocciute.it, brand volto alla diffusione di una cultura dell’inclusione tramite percorsi formativi, eventi culturali e pubblicazioni a tema.
Nuovi modelli per rappresentare la disabilità
Non solo fiabe nel libro L’elfa che salvò il Natale, ma anche giochi divertente da fare in famiglia: da “trova le differenze” ai “labirinti”, passatempi che piacciono ai bambini ma riescono a coinvolgere anche gli adulti. Sempre con un occhio all’inclusione, con un regalo su una sedia a rotelle o un elfo con il deambulatore.
Il libro natalizio rientra nel progetto La Scuola Inclusiva, sportello di consulenza per le famiglie che affrontano il percorso scolastico con un bambino con disabilità. Proprio pensando a loro è nato questo libro e gli altri della stessa collana: “I bimbi e l’estate” e “Halloween”. In questi casi protagonisti sono i classici disegni da colorare, con la differenza che rappresentano anche i bambini disabili mentre giocano: in spiaggia, sull’altalena o in bicicletta, che abbiano una sedia a rotelle o un respiratore.
L’intento è duplice: offrire ai bambini che vivono la disabilità dei modelli più vicini alla loro quotidianità e contemporaneamente presentare ai bimbi che non la conoscono una via per vederla più da vicino, senza sentire distanza da ciò che è diverso.
Verso una società davvero inclusiva
La potenza delle immagini è immensa, per questo rappresentare la disabilitò come una situazione conosciuta può aiutare a creare una società che sia realmente inclusiva. Questo è ciò che si propone Storiecocciute, fondato Elisa Bortolini, giornalista, e Cristina Lavizzari, avvocato. Il progetto comprende anche il blog Storiemirabili, che racconta le biografie di persone con disabilità più o meno note che hanno superato i limiti imposti dalla società, e la serie di podcast Cocciuti al microfono incentrati su temi che riguardano il rapporto fra società e disabilità.