Privazione del sonno: le 5 fasi
In molti credono che quando una persona dorme il cervello si stia riposando, così come tutte le altre parti del corpo. Tuttavia, non è affatto così. Dormire, infatti, è una vera e propria attività, caratterizzata dalle sue fasi e dai suoi cicli. Il protagonista assoluto del sonno è il cervello. Quest’ultimo, infatti, elabora tutte le informazioni, sensazioni e percezioni ottenute durante il giorno (e nei giorni pregressi) e crea quelle immagini e sensazioni che tutti conosciamo con il nome di sogni.
Dormire, oltre ad essere rilassante, è un’attività necessaria per il benessere del proprio corpo e della propria mente. Se una persona non dormisse per un determinato lasso di tempo, infatti, potrebbe non solo perdere lucidità mentale ma addirittura perdere la vita stessa.
Fase 1: 24 ore senza dormire
La prima fase di privazione del sonno è fino a 24 ore svegli. In genere, l’organismo riesce a sopportare questo lasso di tempo senza sonno abbastanza bene, pertanto durante questa fase non vi sono particolari sintomi, se non un particolare senso di stanchezza, che impedisce lo svolgimento di regolari attività quotidiane. Ciò significa che è sconsigliato effettuare tutte quelle attività che richiedono un livello di concentrazione elevato e riflessi pronti, (come mettersi alla guida), perché potrebbe essere pericoloso. Infatti, la stanchezza derivante dalla mancanza di sonno per 24 ore, è paragonabile ad avere un livello di alcol nel sangue dello 0,1% in più rispetto al limite legale della maggior parte degli Stati.
Altri problemi che si verificano con la mancanza di sonno per 24 ore sono l’irritabilità, l’aumento dello stress e anche le voglie di cibo.
Fase 2: non dormire da 36 ore
Quando non si dorme da più di 24 ore (fino a 36 ore) i sintomi sono pressocché gli stessi, ma intensificati, specialmente la scarsa reattività, la stanchezza e la sonnolenza. Per questo motivo, potrebbero verificarsi quelli che vengono definiti “microsonni”, cioè addormentamenti improvvisi ed incoscienti, della durata di circa mezzo minuto, seguiti da un rapido risveglio.
Anche la memoria potrebbe subire alterazioni. Inoltre, potrebbero verificarsi alcuni problemi di salute correlati, come la tendenza a sviluppare problematiche cardiovascolari nel lungo periodo, infiammazioni e funzioni immunitarie compromesse.
Fase 3: sveglio da 48 ore
Due giorni senza dormire sono davvero pesanti da sopportare. I microsonni non sono frequenti, poiché si fa fatica a svegliarsi dopo aver preso sonno. Infatti, il bisogno di dormire dopo 48 ore svegli diventa opprimente e le problematiche che si verificano durante le ore precedenti, si intensificano.
Inoltre, sono frequenti anche episodi di allucinazioni (cioè vedere o sentire cose inesistenti), ansia, sbalzi d’umore ed estrema irritabilità.
Fase 4: privazione del sonno per 72 ore
La quarta fase è davvero critica. Infatti, chi non dorme per 72 ore rischia di prendere sonno in qualsiasi momento e addormentarsi in qualsiasi posto, con difficoltà a risvegliarsi. La mente si annebbia e i pensieri non sono lucidi. Ciò compromette anche la possibilità di interazioni sociali e la capacità di esprimere in modo comprensibile i propri pensieri.
Durante questa fase, inoltre, si verificano alterazioni delle emozioni, con cambi repentini di stato d’animo: dalla paranoia alla depressione, passando per l’ansia. Altre problematiche correlate sono le illusioni e i deliri. Il delirio è uno stato mentale improvviso, caratterizzato dall’incapacità di concentrarsi e di pensare, disorientamento ed errata percezione delle cose.
Fase 5: privazione del sonno per 96 ore o più
Dopo quattro giorni senza dormire la propria percezione della realtà risulta essere gravemente distorta e alterata. La propria voglia di dormire risulterà insopportabile, questo perché il cervello desidera dormire a tutti i costi.
Quando si giunge a questi livelli di privazione del sonno si entra in uno stato di psicosi da privazione del sonno la quale scomparirà dopo aver dormito a sufficienza. Di conseguenza, si tratta di uno stadio non permanente bensì transitorio e risolubile.
Consigli per dormire al meglio
Una sana abitudine al sonno è uno dei modi più efficaci per prevenire la privazione del sonno. Tutto ciò che occorre fare è adottare degli accorgimenti che aiutano a fare sonni tranquilli, come ad esempio l’esposizione alla luce naturale. Essa, infatti, aiuta a normalizzare la produzione nel corpo di melatonina, l’ormone del sonno. In questo modo è possibile regolare l’orologio biologico presente nel proprio corpo.
Inoltre, è importante effettuare attività fisica in modo regolare. L’obiettivo minimo è allenarsi per almeno 20 minuti al giorno, magari cinque o sei ore prima di andare al letto.
Un’altra buona abitudine è quella di non bere la caffeina durante il corso della giornata. Al massimo è consigliabile bere l’ultima tazza di caffè prima di mezzogiorno, non dopo. Lo stesso dicasi per le bevande alcoliche, le quali, diversamente da come si potrebbe immaginare, non favoriscono in nessun modo la sonnolenza, anzi. Bere sostanze alcoliche tende a disturbare la qualità del sonno, di conseguenza, è importante evitare di bere alcool prima di andare a letto.