Diciannove anni e due vite rovinate per sempre. La sua e quella della vittima della sua folle azione. Fino a qualche ora fa Steve Quintino, era solo uno dei tanti ragazzi della provincia italiana che si barcamenava tra problemi quotidiani, piccoli precedenti e qualche azione sopra le righe. Da sabato 1° ottobre è ufficialmente accusato di aver provocato la morte di un uomo di 67 anni, Mario Piva, travolto mentre era in bici insieme alla moglie.
La tragedia della follia si è consumata a San Zannone degli Ezzelini, comune del Trevigiano, a pochi chilometri da Riese Pio X, il paese di residenza del giovane Quintino. Il ragazzo, da poco maggiorenne, non aveva conseguito la patente di guida, e al volante di una macchina sottratta ad una donna poco prima, ha seminato il terrore fino a provocare l’incidente mortale.
Una vita difficile
La ricostruzione della vicenda lascia sgomenti. Steve, insieme ai due fratelli, aveva trascorso momenti non facili nella sua vita, ma nulla lasciava pensare che si sarebbe potuto macchiare di qualcosa di simile. Aveva anche un lavoro presso un pastificio della zona e aveva trascorso le vacanze estive all’estero.
Ieri mattina, però, era completamente fuori di sè, come dimostrano anche le immagini riprese dai telefonini a seguito del fermo e che lo vedono sanguinante pronunciare frasi sconnesse dopo l’arresto.
Steve sembrava quasi farsi beffe della folla che voleva linciarlo dopo aver provocato quel terribile incidente. Fino a quado era minorenne la sua famiglia era stata seguita dai servizi sociali del Comune, poi, con tutti i tre figli che avevano compiuto 18 anni, l’attenzione dell’Ente era calata. I problemi, purtroppo, non erano scomparsi.
Lo stesso sindaco Guidolin ha detto di conoscere Steve da quando aveva 11 anni e di essere sorpreso e dispiaciuto per l’accaduto. Di certo si sa che i Quintino hanno trascorso momenti complicati che possono aver influito sulla personalità di Steve, finito ora in carcere, dopo un breve passaggio in ospedale, con tre capi di accusa gravi: omicidio stradale, tentato omicidio e rapina.
La ricostruzione
Nella mattinata di sabato 1° ottobre Steve Quintino, in stato di alterazione, ha rubato tre autovetture, provocando diversi incidenti, il più grave dei quali ha avuto esito mortale. Ha infatti travolto e ucciso il ciclista 67enne di Loria, Mario Piva che era insieme a sua moglie. Ha provato a scappare sull’ultima auto rubata, ma è stato inseguito dai carabinieri.
Nel corso della rocambolesca fuga ha urtato alcune vetture, compresa la gazzella in dotazione ai carabinieri, che si è ribaltata. Le auto erano state rapinate prima a Fonte e poi ad Asolo; proprio con quella sottratta ad una donna in quest’ultimo Comune è avvenuto l’incidente fatale. Le vetture rubate sono una Honda modello Civic, una Audi e una Ford Ka.
Ai carabinieri che sono riusciti ad ammanettarlo dopo l’incredibile fuga ha urlato frasi prive di senso dicendo che il mondo sarebbe finito presto, quando non avrebbero avuto più notizie di lui. Prima di salire nell’ambulanza scortato dai militari ha detto anche di voler salvare il mondo. Steve Quintino, prima dell’arresto di sabato 1° ottobre, aveva solo piccoli precedenti per furto e danneggiamento.