Era uno dei nomi più quotati per l’ingresso nel governo e puntualmente le indiscrezioni sono state rispettate. Andiamo a scoprire chi è Matteo Piantedosi, il nuovo ministro dell’Interno del governo di Giorgia Meloni.
La prima premier donna della storia italiana ha annunciato la scelta di Piantedosi come responsabile del Viminale nel pomeriggio di venerdì 21 ottobre, dopo l’incontro col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il nome di Piantedosi è stato inserito nella lista ufficializzata ai media, insieme a quelli degli altri ministri che formeranno il Governo. Nella mattina di sabato 22 luglio ci sarà l’atteso giuramento e l’intero consiglio dei ministri comincerà a lavorare ad un mese esatto dall’esito elettorale.
La scalata al Viminale
Per Matteo Piantedosi sarà la prima esperienza da ministro, ma non la prima al Viminale. Durante il primo Governo di Giuseppe Conte, nel 2018, Piantedosi è stato accanto al Ministero dell’Interno Matteo Salvini, in qualità di capo di gabinetto. Conosce dunque molto bene i meccanismi del Dicastero che controlla l’operatività delle forze dell’ordine e la sicurezza nazionale, oltre ad avere la fiducia del leader leghista. Per questo motivo Salvini ha accettato di buon grado la sua nomina, pur avendo ancora mire personali sul Viminale.
Vediamo di scoprire qualcosa in più su una figura delle istituzioni tanto rispettata e apprezzata, non solo nella maggioranza di governo. Matteo Piantedosi nasce a Napoli il 20 aprile 1963: l’anno prossimo taglierà dunque il traguardo dei 60 anni. Si è laureato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università a Bologna. Proprio nel capoluogo emiliano ha cominciato a lavorare presso gli uffici della Prefettura, dove è stato per otto anni capo di Gabinetto.
In un contesto non semplice è riuscito ad affrontare situazioni delicate su vari fronti, dal mondo del lavoro all’immigrazione, riuscendo a completare il suo bagaglio di conoscenze. A quel punto ha cominciato ad occuparsi di Enti, prima entrando nel Comitato regionale di controllo sugli atti dell’Emilia-Romagna, poi assumendo il ruolo di commissario straordinario per il Comune di Imola. A Bologna continua ad operare come subcommissario e viceprefetto vicario.
All’età di 50 anni, poi, si trasferisce a Roma: viene, infatti, indicato come vicecapo della polizia e prende così servizio proprio al Palazzo del Viminale, la sede del Ministero di cui ora è responsabile. In questo decennio, però, ha continuato a maturare esperienza negli Enti locali: è stato subcommissario del Comune di Bologna e prefetto della Provincia di Lodi nel 2011. Prima di quest’ultimo ruolo aveva ricoperto il prestigioso incarico di direttore delle relazioni parlamentari degli Affari legislativi. La Capitale lo richiama nel 2012 per diventare vicecapo di Gabinetto. Piantedosi è stato un valido collaboratore per due ministro dell’Interno come Annamaria Cancellieri e Matteo Salvini.
Vita privata e stipendio
Matteo Piantedosi si è sposato a Bologna. Non si sa molto di sua moglie, se non che dal matrimonio sono nate due figlie che si chiamano Ilaria e Arianna. Sappiamo, invece, quanto Piantedosi andrà a guadagnare dall’ultimo step della sua brillante carriera.
Un ministro tecnico non prende lo stipendio da Parlamentare, ma solo per il ruolo nel Governo. Piantedosi riceverà da novembre la somma di 4500 euro netti al mese. A lordo sarebbero circa 9000 euro, ma ci sono da considerare le tasse e le trattenute per la pensione.
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