Non lasciano ben sperare le stime di Confindustria per il 2023. L’organizzazione prevede un’inflazione da record.
Il Centro studi di Confindustria avverte la nazione che le prospettive di crescita saranno pari a zero con un Pil 2022 in crescita del 3,4% ma un 2023 con un’Italia in stagnazione.
Inflazione da record
Dopo un’apparente dinamica positiva del 2022, il Pil italiano subisce un ribasso a fine anno e per gli economisti “c’è una forte revisione al ribasso“. Prende parte alla discussione sulle previsioni economiche del prossimo anno anche Alessandro Fontana, il quale calcola un ingente aumento dei costi per le imprese, colpite dallo shock dei prezzi sull’energia. Il centro studi economico dichiara che i livelli saranno insostenibili e che il mercato del lavoro tornerà a vedere una curva di crescita positiva solo a metà del 2023.
La stima di Confindustria
“I costi energetici delle imprese italiane sono stimati aumentare di 110 miliardidi euro nella media del 2022, per il totale economia, rispetto ai valori pre-pandemia” sostiene Confindustria, che parla di una grande difficoltà per le imprese nonostante il rialzo dei prezzi di vendita in tutti i settori. Gli economisti di via dell’Astronomia sostengono che il Pil potrebbe alzarsi solo se il tetto del prezzo del gas si fermasse a 100 euro.