Casa e Giardino

Parquet in cucina, si può usare? Ecco la risposta

La richiesta di scegliere un parquet in legno per la pavimentazione di casa è da sempre una esigenza di gusto e ricerca della qualità. Lo sanno bene gli architetti e gli arredatori d’interni che non possono che assecondare i loro clienti più esigenti nell’evidenziare tutti i pregi di un parquet in legno in termini di prestigio ed eleganza. Non si può certo negare che avere la possibilità di camminare scalzi su un pavimento naturale e dall’effetto caldo come ad esempio un parquet in noce nazionale sia piacevole e che rappresenti per tutta la casa un valore aggiunto e quel tocco di design che solo un materiale nobile come il legno sa dare.

La continuità del parquet, una scelta possibile

Non si tratta solo di impreziosire gli ambienti della propria casa con delle scelte di qualità e finiture di pregio. La continuità della pavimentazione, senza interruzioni, è oggettivamente da sempre una caratteristica che da sola riesce a conferire armonia, equilibrio ed eleganza all’aspetto e alla vivibilità di una casa. Aumentandone la cifra stilistica. Ma si può includere la pavimentazione della cucina in questa continuità? Ad esempio è compatibile la scelta di avere un open space e allo stesso tempo un parquet in tutta la zona giorno? Si sa, legno ed acqua in generale non vanno d’accordo. Ma si tratta per lo più di perplessità in parte immotivate. La presenza di umidità, acqua, vapore e microclima nell’ambiente della cucina è un fatto. Ma è davvero inconciliabile con l’utilizzo del legno?

A cosa prestare attenzione riguardo il parquet

Innanzitutto la scelta dell’essenza. Alcune tipologie di legno posseggono già per natura una elevata resistenza all’acqua e all’umidità. Si tratta quindi solo di fare la scelta più adatta. In questo senso le essenze più adatte sono ad esempio rovere, teak, iroko, wengé. Sono tutti legni con una ottima resistenza all’acqua. In più per natura risultano essere legni molto duri per questo adatti a contrastare il rischio di abrasione derivati dal calpestio e dalla possibilità di graffi che pure in cucina, nella zona giorno, sono elementi non secondari da considerare. Alcune accortezza necessarie fanno il resto, come ad esempio preoccuparsi di asciugare sempre immediatamente con una panno la superficie bagnata e agevolare il ricambio dall’aria. 

Altri accorgimenti riguardo il parquet

Lo spessore del legno e il tipo di posa sono altre due caratteristiche a cui badare. Massello o multistrato, con spessore di almeno 1,5 cm che ci potrà garantire nel tempo la possibilità di effettuare più di una levigatura a fronte di graffi e segni evidenti di usura come trattamento per eliminarli. Opportunità che un laminato di 4 mm ad esempio non ci potrebbe garantire, evidentemente. Oltre a deteriorarsi una sola volta in maniera definitiva e irreversibile. La posa necessariamente a colla poiché l’incollaggio sarà continuo ed aderente sotto tutta la superficie del parquet. L’altro metodo di fissaggio che si chiama flottante prevede che resti dell’aria tra il massetto e il legno, spazio che favorirebbe e darebbe all’acqua e l’umidità proprio quella via per infiltrarsi che vogliamo invece scongiurare con tuti gli accorgimenti possibili. Si può ragionare anche sulla scelta del colore del parquet e non solo per una questione di gusto ed estetica. Il parquet scuro a differenza di uno chiaro, è evidente che contribuisce a rendere meno visibile un graffio o una macchia. Il che almeno in apparenza prolunga la vita del nostro parquet.     

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