Hamburger: i dettagli che fanno la differenza

La bontà dell’hamburger ha ormai conquistato anche i palati esigenti degli italiani.
Popolari negli Stati Uniti di cui sono ormai un’icona, questi classici medaglioni di carne hanno origini tedesche. Come svela il nome, hamburger, sono nati ad Amburgo, città del nord della Germania.
Per chi è nato negli anni ‘80, l’hamburger era chiamato Svizzera, in quanto l’importazione nel Bel Paese è passato per proprio per la Confederazione Svizzera. Il termine hamburger ha ormai scalzato il tradizionale svizzera, in quanto non indica solo la carne, ma tutto il panino, che può essere farcito in moltissimi modi diversi, a seconda dei gusti personali.
Per gustarlo, oggigiorno, è possibile recarsi nei ristoranti specializzati, o ordinare un hamburger a domicilio nel proprio ristorante preferito. Per chi invece decide cimentarsi e capire come farlo da sé, ecco una guida veloce per l’hamburger perfetto.
Come si fa un hamburger perfetto
I professionisti italiani della carne, nel tempo si sono specializzati anche nella preparazione di hamburger.
La vera differenza la fanno:
- la qualità e il taglio della carne;
- gli strumenti utilizzati;
- gli insaporitori;
- il metodo di cottura.
Per realizzare un ottimo hamburger, gli chef italiani si servono di una hamburgatrice manuale, che è pratica, robusta e permette di creare velocemente carne macinata pronta da esporre.
Ogni anno vengono portate sul mercato nuove macchine che permettono di rendere questo processo sempre più facile e di lavorare la carne nel migliore dei modi.
La vera differenza, oltre alla qualità della carne, la fanno quindi gli strumenti utilizzati, ma anche le spezie scelte per insaporirla. Negli anni sono nate miscele già pronte, con soluzioni classiche con mix di cipolla, o più particolari come quelle con punte di asparagi, speck e gorgonzola. Esistono anche mix a base di pepe, fiocchi di patata o senza zuccheri per venire incontro a tutte le esigenze.
In ultimo, la cottura deve essere fatta a dovere e secondo precise regole. L’hamburger va adagiato in una padella già calda o sulla piastra, senza aggiunta di olio ed evitando di rigirarlo continuamente. Basterà cuocerlo tra i 2 e i 4 minuti per lato a seconda del grado di cottura desiderato, e il gioco è fatto.
Il taglio di carne ideale per l’hamburger
Come gli addetti ai lavori sanno perfettamente, per preparare un hamburger è di primaria importanza la scelta del tipo e del taglio della carne scelta.
Una materia prima di qualità, a Km 0 o allevato secondo particolari condizioni, permetterà al risultato finale di essere prelibato.
La carne solitamente utilizzato per gli hamburger classici è quella bovina. Tale carne deve contenere tra il 12 e il 15% di grassi, che verranno dispersi in parte nel corso della cottura, contribuendo a rendere l’hamburger morbido e gustoso.
I tagli di carne bovina da prediligere sono:
- controfiletto, un taglio di carne che rimane tenero e succoso e mantiene un equilibrio perfetto tra parte magra e parte grassa;
- collo, perfetta per fare la carne tritata e quindi un ottimo hamburger, si tratta di una carne consistente e abbastanza grassa;
- fiocco: un taglio di carne ideale per gli hamburger in quanto è caratterizzato da venature di grasso che si sciolgono in cottura rendendo il risultato finale morbido e succoso.
Se è vero che l’hamburger originale e tradizionale è quello di carne bovina, è vero anche che negli ultimi anni stanno prendendo sempre più mercato gli hamburger di altra origine, dal pollo al pesce.
Anche in caso di persone che seguono una dieta vegetariana o vegana, è ormai possibile trovare “hamburger” vegetali fatti di soia, tofu o legumi, che verranno insaporiti e cotti come quelli amati dai carnivori.
Insomma, l’hamburger è davvero una pietanza che mette sempre tutti d’accordo.