Disbiosi e alimentazione: funzionalità e consigli

Daniela Devecchi

Uno dei disturbi intestinali più diffusi, che possono causare problematiche nello svolgimento della routine quotidiana, con sintomatologie fastidiose o gravi, è la disbiosi intestinale.

Per disbiosi si intende l’alterazione della flora batterica che si trova all’interno dell’intestino crasso. Proprio qui ci sono i simbionti, microrganismi in grado di garantire il regolare funzionamento della mucosa intestinale, di contrastare i patogeni e quindi assicurare il corretto funzionamento del nostro organismo.

Diagnosticare una disbiosi intestinale non è semplice, perché può manifestarsi in maniera diversa da persona a persona, data la diversa costituzione di ognuno. Restituire alla nostra flora batterica la sua salute è però possibile: prima occorre però che venga fatta diagnosi di questa patologia, valutandone le cause e l’entità. A quel punto sarà possibile agire tramite integratori, come ad esempio Laevolac, e una dieta appositamente studiata.

Disbiosi intestinale: le cause

Tra le cause della disbiosi intestinale vi è l’accumulo di microrganismi situati nell’intestino che si nutrono di piccoli rimasugli di cibo non correttamente assorbiti dall’intestino. Per questo motivo, ridimensionare la propria alimentazione è il passo da compiere per la prevenzione e la cura di questo disturbo.

Tra le sue cause, spesso, c’è una dieta ricca di carne, zuccheri e alcol, ma anche un’alimentazione poco varia, prima dell’assunzione di frutta e verdura, quindi povera di vitamine e sali minerali.

L’uso di alcuni farmaci o il loro utilizzo eccessivo, inoltre, può voler dire un aumento delle probabilità di sviluppare la disbiosi intestinale, come anche la compresenza di altri disturbi gastrointestinali o di stress ed ansia. Tra le altre cause vi sono, in particolare, l’assunzione di cure ormonali, antibiotici o di farmaci per contrastare l’acidità o lassativi.

Sintomi della disbiosi intestinale

Tra i numerosi sintomi che la disbiosi intestinale può provocare, vi sono: cattiva digestione, ma anche problemi di nausea ed emesi; gonfiore e produzione eccessiva di gas intestinali; diarrea che si alterna a stitichezza. Inoltre possono verificarsi anche infezioni ai genitali, come ad esempio la candida, ma anche dermatite atopica e disturbi a livello neurologici.

Disbiosi intestinale e alimentazione

Per quanto riguarda la dieta corretta da assumere nel caso si accusasse questo disturbo, vi sono:

  • ortaggi, crudi oppure cotti a bassa temperatura;
  • frutta fresca e ben matura;
  • cereali come avena, frumento, grano, orzo;
  • carne bianca;
  • pesce come ad esempio salmone e tonno;
  • formaggi, meglio se stagionati;
  • yogurt;
  • 1,5 o 2 litri di acqua al giorno.

Occorre limitare, invece, il consumo di:

  • pasta, pane e caffè ad una sola volta al giorno;
  • zucchero bianco, da sostituire con il fruttosio;
  • cereali ricchi di carboidrati, ed anche patate e zucca.

Si potrebbe consigliare inoltre di suddividere i pasti, consumando carboidrati a pranzo e proteine a cena, con spuntini di frutta tra un pasto e l’altro.

Unendo invece al proprio regime alimentare una costante attività fisica, si potrebbero ripristinare alcune funzioni intestinali, scaricando così tossine in esubero.