Chi è Fiammetta Borsellino, la figlia del magistrato Paolo Borsellino? Biografia e Carriera

Fiammetta Borsellino è diventata famosa per essere la figlia di Paolo Borsellino, noto magistrato morto in un attentato mafioso in Sicilia, ucciso esattamente a Palermo il 19 luglio 1992.
La Borsellino si è battuta e ancora si batte, da anni, per conoscere la verità sulla causa o sulla politica dietro la morte di suo padre. Le ci vollero circa quattro processi per stabilire che il più grande errore di direzione che ha condotto le indagini iniziali che la storia del consiglio giudiziario italiano ricorda.
Fiammetta descrive il padre come un magistrato apolitico, indipendente, rispettoso delle garanzie dei cittadini, e soprattutto un serio servitore di governo. Ha sempre agito tenendosi lontano dalle visioni politiche della società.
Suo padre non ha mai parlato delle indagini né scritto libri al riguardo.
La figlia del magistrato ucciso in via d’Amelio: “Da quando abbiamo deciso di parlare siamo rimasti soli. Dello stuolo di magistrati che ci stava attorno non si vede più nessuno”
Chi è Fiammetta Borsellino? Biografia e Carriera
Fiammetta Borsellino era la figlia 49enne del magistrato Paolo Borsellino, magistrato antimafia ucciso nell’attentato del 19 luglio 1992 a via D’Amelio e la mamma è Agnese Piraino Leto.
È la più giovane di tre fratelli, nata dopo Lucia (1969) e Manfredi (1971).
Fiammetta non ha mai voluto lasciare la sua Palermo, come i suoi fratelli, e nonostante la città le portasse via il padre in modo così drammatico, non ha mai smesso di essere intima con lei: “Non è stata Palermo che ha ucciso. Non ci ho mai pensato lasciando la città come faceva mio padre. Nonostante tutti i conflitti in città, ho una passione dal profondo del cuore”, ha ammesso oggi in un’intervista.
Da tre decenni Fiammetta Borsellino si batte perché possa scoprire la verità sulla strage di Via D’Amelio e rendere giustizia al padre ucciso dalla mafia.
Anche per questo oggi si occupa di educare i più giovani alla vera cultura giuridica.
Fiammetta aveva 19 anni quando avvenne la strage di via D’Amelio. In un’intervista a Il Giornale dello scorso anno, la donna ha spiegato cos’è un rapporto personale con i suoi genitori: “Il rapporto con lui è sempre stato normale, anche se so che può sembrare strano, soprattutto comprensivo. Mio padre ci ha provato a Costruire relazioni con i nostri figli basate sull’ascolto, il dialogo e i valori di umiltà e rispetto. Le relazioni con i padri sono come tutte le figlie hanno con i loro genitori”, ammette.
Fiammetta Borsellino guarda Palermo senza lamentarsi dal suo terrazzo in centro storico. “Non è stata la città che ha ucciso mio padre e Giovanni Falcone. Sono passati trent’anni e ora abbiamo abbracciato l’idea che non ci sarà mai giustizia per le famiglie di tutte le nostre vittime dell’Olocausto. Perché nessuno vuole vedere dove devono arrivare. guarda subito: la tana della vipera in quel palazzo di giustizia, come diceva mio padre. Lui e Giovanni Falcone, almeno nell’ultimo anno della loro vita, se ne sono pienamente resi conto».