Chi è Donna Assunta Almirante: morta a 100 anni, figli, Salvini, Meloni

Considerata “l’imperatrice madre del postfascismo”, vedova di Giorgio Almirante, Assunta Almirante è morta ieri sera a 100 anni, custode dei segreti della destra e simpatizzante di molti a sinistra.
E’ sopravvissuta a lungo al leader del MSI, ovvero al marito, per diventare un personaggio super pop negli ultimi decenni.
Ora Donna Assunta è morta a 100 anni, tutti anni vissuti al massimo e spesso fuori dagli schemi.
Compresi quelli ideologici: ideali sempre piaciuti molto anche a sinistra, che hanno apprezzato una libertà di giudizio e una facilità, che spesso manca sia nel fronte progressista maschile che in quello femminile.
Chi è Donna Assunta Almirante?
Sposò Almirante, con il quale era stata dal 1952, solo nel 1969, dopo la morte del suo primo marito Federico de’ Medici, con il quale aveva già avuto tre figli.
Fu così che divenne un’appassionata fautrice del divorzio, legge che difendeva con fervore nel referendum abrogativo del 1974; suo marito invece, che come lei salvaguardava la legge, in osservanza della disciplina del Movimento Sociale e che aveva scelto un’altra strada – forse anche per metterlo in difficoltà – fece campagna insieme alla DC.
Silenziosa portatrice di segreti, quelli di Almirante quando incontrava segretamente il segretario del PCI Enrico Berlinguer, negli anni più cupi della nostra Repubblica, poco prima della sua morte nel 1988, ascoltò i presagi più oscuri su ciò che sarebbe accaduto dopo di lui.
“Quando me ne sarò andato, si dimenticheranno di me. E si dimenticheranno anche di te”, disse suo marito. E invece Donna Assunta sarebbe rimasta sul palco anche dopo che Giorgio era uscito di scena.
“La ammiro quasi come se fosse Mamma Rosa” le disse una volta Berlusconi.
Da Fini a Berlusconi, dai colonnelli di An a Giorgia Meloni, calabrese doc, Donna Assunta lo scorso luglio, per il suo centesimo compleanno, si è lasciata suonare, “La mia Calabrisella”.
E anche lei l’ha cantata, molto felice. Aveva molti amici a sinistra e soprattutto un sentimento mondano con i sostenitori di Bertinotti, e anche con la famiglia Craxi.
Nacque Raffaela Assunta Stramandinoli, ma poi il secondo nome finì per imporsi sul primo.
Fu una figura di culto della vita romana, e la regina madre della destra italiana, dispensatrice di avvertimenti e suggestioni, feroci pestaggi e carezze amorevoli, patrona delle carriere politiche e burbera censura di ogni atteggiamento liberticida, colei che libera fu per tutta la vita.
Accudita dagli ultimi anni dalla figlia Giuliana, con la quale tre anni fa ha organizzato un ritiro dalla scena pubblica “a la Greta Garbo”, non più interviste o dichiarazioni di quelle che un tempo erano in grado di provocare un terremoto politico, Donna Assunta ha vissuto una sorta di malinconia non riconosciuta per un diritto che non le piaceva più.
Lei che continuava a votare, ma “per abitudine e senza metterci il cuore”, così ha detto. In cambio, le protagoniste della destra italiana che Assunta Almirante ha un po’ accompagnato nel loro sviluppo e crescita, poi le hanno voltato le spalle, quasi dimenticata.
Il giorno del suo centesimo compleanno, solo due vecchi “colonnelli” di Alleanza Nazionale la cercarono per gli auguri: Francesco Storace e Ignazio La Russa. Nessun altro. Ma ha detto: “L’affetto di pochi è meglio dell’ipocrisia della maggioranza”.
Ora Donna Assunta non c’è più ma la sua scomparsa toglie dal presepe italiano una figura che sarà davvero commemorata nei secoli– nonostante le differenze ideologiche e nonostante lo snobismo di chi la considerava folcloristica – non da pochi ma da più di lei.