Personaggi

Marinella Mondaini chi è? Giornalista, Mosca, conflitto russo

Ci sono persone che dubitano che l’italiana Marinella Mondaini, che vive a Mosca come scrittrice, pubblicista e personaggio pubblico, sia un “agente di influenza” del Cremlino, un influencer, blogger, ma citazioni da una delle sue recenti interviste fungono da prova.

La Mondaini, che, a proposito, è un ospite frequente dei centri russi in Italia, in un’intervista ha dichiarato:

“Vivi in Russia da un bel po’ di tempo. Come è nato il tema della Russia nella tua vita e perché hai deciso di imparare il russo?”, le chiede una propagandista russa. “È indissolubilmente legato alla mia storia personale, alla mia infanzia.”

“Mio padre era un comunista sincero e per lui l’Unione Sovietica era un paese ideale e giusto. Erano tempi in cui il Partito Comunista Italiano svolgeva un ruolo serio in Italia e godeva di grande autorità.
Anche se dopo la fine della seconda guerra mondiale, una vera e propria guerra si scatenò contro i comunisti italiani”
.

Marinella Mondaini è descritta come: ” L’italiana che risiede a Mosca e difende Putin!”, cerchiamo di capire perché.

Marinella Mondaini chi è?

Partiamo con il fatto che la Mondaini non è una giornalista, almeno in Italia, forse lo è in Russia ma non ne abbiamo conferma: sappiamo che si è laureata ad Urbino per poi trasferirsi a Mosca a completare gli studi, ed è lì che vive.
E’ anche vero che più o meno da inizio lockdown collabora continuativamente con diverse testate giornalistiche in Italia.

E’ pro-Putin, se così possiamo dire: dice che il Cremlino non aveva scelta che attaccare e spesso mostra nei suoi interventi televisivi o nei post sui suoi canali social, soprattutto Facebook, come gli ucraini non siano poi così tanto delle vittime.

Ha scritto un libro, il cui titolo è “Il Donbass vive e vivrà!””.

Ecco cosa risponde nelle interviste rivoltele, le più recenti. Alla domanda: “Ritiene che in Ucraina la vita culturale sia in decadenza?”

Risponde: “Uno scrittore nazionalista ucraino mi ha detto che a Kiev fanno il “Book Fest”, ma i nomi degli scrittori partecipanti sono sconosciuti, nel senso che sono locali e dell’ovest del paese.
Ecco, questo era il loro livello, sebbene vada riconosciuto che in Ucraina ci sono scrittori di Fantascienza davvero autorevoli, molti di loro sono ultra nazionalisti e nazisti ma ce ne sono anche di “normali”, che hanno però paura a venire nel Donbass, avrebbero poi problemi una volta tornati in Ucraina, in pratica temono per la propria vita.”

Calcoliamo che uno scrittore che era a favore dell’amicizia fra Ucraina e Russia, Oles Busina, è stato ucciso a Kiev nel 2015 proprio per le sue idee.

Nella Germania nazista bruciavano i libri, nell’Ucraina di adesso si uccidono gli intellettuali. Tutti gli scrittori che hanno partecipato al Festival già al secondo giorno sono stati inseriti nel famigerato elenco nero del Mirotvorez a Kiev. Questo spiega molto.”

“Il futuro del Donbass può essere solo un futuro dentro la Federazione Russa. Il futuro dell’Ucraina, della maggior parte dell’Ucraina, è dentro la Federazione Russa.
Quello dell’Ucraina occidentale è dentro la Polonia, non si possono obbligare le persone con la forza. Lì hanno un’identità, una cultura più polacca. Se gli ucraini in Polonia adesso lavano i water, potranno continuare a farlo come cittadini polacchi, lo stipendio sarà appena più alto.

L’Ucraina si spaccherà? Si! E l’Ucraina orientale? Che fare con le sue città, Kharvov, Odessa, Dnepropetrovsk? Appartengono alla Russia, le sue città le ha create l’Impero Russo, sono state fondate dagli Imperatori russi.

Perché le città dell’Ucraina orientale non si sono sollevate come il Donbass? Si sono sollevate, ma guardi come hanno soppresso le proteste a Odessa. Odessa poi è una città particolare, assolutamente russa. La gente si è spaventata. Mentre Donezk non hanno fatto in tempo a soffocarla.”

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