Influenza stagionale 2022 al picco: cosa è utile sapere
L’influenza stagionale 2022 sta registrando il suo picco proprio in questo periodo, ovvero in leggero ritardo rispetto a quanto consueto, complici anche delle temperature più basse rispetto alla media.
Lo scorso anno le restrizioni ancora piuttosto ferree contro il Covid-19 contribuirono a contenere anche la diffusione del virus influenzale, quest’anno tuttavia l’incidenza è più elevata probabilmente anche per il fatto che le restrizioni sono meno rigorose.
Ad essere interessati dal virus sono soprattutto i bambini, ma gli adulti, ovviamente, non sono affatto immuni; le persone anziane e i soggetti a rischio, ovviamente, dovrebbero aver ricevuto la specifica somministrazione di vaccino negli scorsi mesi, utili per scongiurare il contagio e soprattutto le problematiche che vi potrebbero derivare.
Ma che cosa c’è da sapere, dunque, sull’influenza 2022? Andiamo a scoprirlo.
L’influenza 2022 non sembra essere particolarmente temibile
Si può affermare fin da subito che, fortunatamente, nella grande maggioranza dei casi il virus influenzale di quest’anno non sembra essere molto aggressivo, anche per quel che riguarda la durata.
I sintomi influenzali, infatti, durano di norma solo 48 ore, e sono quelli più classici: febbre più o meno alta, congestione nasale, tosse, astenia, brividi e dolori muscolari.
Non sono dunque necessarie delle particolari contromisure, l’influenza infatti svanisce autonomamente, e per attenuare i sintomi più fastidiosi come la tosse si può ricorrere a dei semplici farmaci da banco acquistabili in farmacia o anche comodamente online su e-commerce come www.slowfarma.com; nel caso in cui si dovessero riscontrare delle manifestazioni piuttosto accentuate, o comunque laddove lo stato influenzale dovesse protrarsi per molto tempo, si consiglia ovviamente di farsi visitare dal proprio medico.
La necessità di distinguere l’influenza dal Covid-19
Rispetto ad alcuni anni addietro, oggi ricollegare determinati sintomi all’influenza stagionale è meno semplice, dal momento che i sintomi sono molto simili a quelli del Covid-19, ovvero febbre, tosse, astenia, perdita di gusto e olfatto, dolori muscolari, e per quel che riguarda le varianti più recenti anche disturbi di natura intestinale come dolori addominali, nausea e diarrea.
Come si può notare, dunque, sono tantissimi i sintomi potenzialmente ambigui, di conseguenza laddove si presentino è necessario fare attenzione: se in passato, in presenza di sintomi leggeri, in molti continuavano ad andare al lavoro e a vivere la propria quotidianità senza troppi problemi, oggi bisogna attuare dei comportamenti responsabili.
Sottoporsi ad un tampone è ovviamente la soluzione ideale per comprendere subito se si tratta o meno di Covid-19, quel che è importante è che, prima di conoscere l’esito, si evitino i contatti interpersonali e in generale tutti i comportamenti poco prudenti.
Se si hanno dubbi su come gestire l’insorgere di determinati sintomi, ad ogni modo, si può sempre fare riferimento al proprio medico di famiglia, specificando qual è la propria condizione: il professionista saprà senz’altro indicare il momento migliore per sottoporsi ad un tampone, interpretare i sintomi che il paziente riscontra e fornire tutti i chiarimenti del caso sui comportamenti da seguire per evitare rischi per sé e per gli altri.