Era il 1983 quando il regista Carlo Vanzina portò nelle sale italiane Sapore di Mare, facendo conoscere al pubblico italiano la bellissima Marina Suma. Un film iconico che raccontava come la classe media italiana si godeva l’estate negli anni ’60. Accanto a Jerry Calà e Christian De Sica, comparve Marina, che allora aveva solo 24 anni, chesi distinse per la sua semplicità e la sua bellezza di stampo tipicamente mediterraneo.
Da lì partì la sua carriera nel cinema, ma oggi Maarina ha deciso di vivere lontano dai riflettori. Vediamo perché ha fatto questa scelta.
Gli inizi di carriera
Marina Suma nasce a Napoli nel 1959. Fin da giovane è attratta dal mondo dello spettacolo, e comincia a fare le prime esperienze nella moda. Nel 1981 debutta nel film Le occasioni di Rosa, per la regia di Salvatore Puscicelli; una interpretazione che le vale sia il David di Donatello che il Nastro d’Argento come migliore attrice esordiente.
Dopo il successo di Sapore di Mare recita in molte commedie italiane, a fianco di grandi attori come Carlo Verdone, Lello Arena, Johnny Dorelli e Adirano Celentano.
Col tempo si avvicina ad altri ruoli, e passa dal piccolo schermo al teatro. La consacrazione sul palco arriva nel 2003, quando ottiene il ruolo di protagonista in Yerma, per la regia di Arnolfo Petri; il lavoro che le vale un altro prestiioso riconoscimento, la Nike per il Teatro come “migliore attrice protagonista”. Nel frattempo, lasciava sempre di più la televisione.
Marina Suma oggi
Da qualche anno Marina ha deciso di ritirarsi dal clamore del mondo dello spettacolo. Vive nelle isole Eolie dove creare e vende gioielli in cartapesta. Come lei stessa racconta anche sul suo profilo Instragram, sono tutti pezzi unici, realizzati e dipinti a mano; un modo peer ccontinuare a condividere la sua creatività.
La vita di Marina non è stata sempre facile: a lungo ha provato ad avere un figlio, che non è arrivato mai. Nel 2004 ha anche valutato la fecondazione eterologa, ma per la legge italiana è illegale. Oggi afferma di aver superato quel dolore, accettandolo come una decisione del destino.