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Caldaie: differenze, caratteristiche e tipologie

La caldaia è indispensabile per il riscaldamento e per avere l’acqua sanitaria. Tuttavia, esistono molti modelli di caldaie che si differenziano per il funzionamento e per la loro capacità di soddisfare diverse esigenze. Al di là del combustibile utilizzato, del tiraggio, della tecnologia di scambio e della potenza termica, una prima grande differenza è tra caldaia a condensazione e normale.

Differenza tra caldaia a condensazione e normale: ecco cosa bisogna sapere

Valutare la differenza tra caldaia a condensazione o tradizionale è inevitabile quando ci si ritrova alle prese con un apparecchio che incomincia a dare problemi e, che quindi, andrebbe sostituito. Scegliere una caldaia di ultima generazione, è sicuramente un’opzione da valutare e una soluzione vincente per quanto riguarda il rendimento e il risparmio economico.

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La caldaia a condensazione: come funziona

Le caldaie a condensazione si distinguono per la loro capacità di recuperare una parte del calore che viene emesso nei fumi di scarico e trasformato in energia utile per riscaldare l’acqua di ritorno. In pratica, queste caldaie riescono a condensare il vapore e a metterlo negli impianti di riscaldamento e ciò comporta una riduzione dei consumi, perché non è necessario utilizzare altro combustibile, oltre che minori emissioni inquinanti di monossido di carbonio e azoto. Per questo motivo, grazie a delle tecnologie che sfruttano il calore latente, una caldaia a condensazione ha un rendimento di circa il 98% che, in alcuni casi, può raggiungere anche il 110%.

Caldaia tradizionale: le caratteristiche

Per quanto riguarda la caldaia tradizionale alimentata a gas, o con altro combustibile, che viene prelevato direttamente dalla rete di distribuzione, la combustione è alla base del processo di riscaldamento dell’acqua che, a sua volta, viene immessa in un impianto idraulico per l’acqua sanitaria e in un circuito destinato al riscaldamento degli ambienti. Il gas che viene bruciato, poi, viene rilasciato attraverso la canna fumaria. Per questo, le caldaie tradizionali sono dotate di un ventilatore interno alla canna che spinge i fumi verso l’alto. La caldaia tradizionale, oltre al gas o al metano, può essere alimentata anche con GPL, una soluzione che viene adottata nelle aree non servite dalla rete di distribuzione del gas e che comunque ha bisogno di uno spazio dove allocare la bombola di combustibile.

Le caldaie tradizionali possono essere a camera aperta o a camera stagna: nel primo caso, l’aria per la combustione viene prelevata dall’ambiente esterno grazie al tiraggio naturale, mentre nei modelli a camera stagna, invece, l’aria arriva dall’esterno prelevata con il tiraggio forzato. La caldaia tradizionale disperde all’esterno i gas di scarico e anche il calore, ovvero l’energia e, per questo, il loro rendimento non supera l’85%, tanto che oggi sono modelli fuori produzione. Installare una caldaia a condensazione è particolarmente vantaggioso perché, anche se più costose, sono previsti anche degli incentivi. Questi modelli di caldaie infatti, sono decisamente meno inquinanti e più performanti. Inoltre, possono abbattere i costi in bolletta di circa il 40%.

 

 

 

 

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