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Quando è entrata in vigore la Costituzione Italiana?

La Costituzione italiana nato nel 1948, appartiene al gruppo di costituzioni descritte come “costituzioni nate dalla Resistenza“, forgiate per rifiutare le esperienze totalitarie.

Il concetto di ‘Stato di diritto‘ ha due dimensioni chiave: disposizioni costituzionali sull’accesso ai tribunali e sul controllo giurisdizionale; e il principio di legalità, che subordina gli atti amministrativi agli statuti parlamentari.
In quest’ultimo ambito, l’introduzione di reati e l’imposizione di obblighi e imposte sono consentiti solo sulla base di uno statuto parlamentare.

La necessità di proteggere questi principi nel contesto dell’attuazione del sistema del mandato d’arresto europeo ha dato luogo a forti preoccupazioni da parte dei comitati governativi e degli studiosi di diritto, portando all’introduzione di garanzie dei diritti fondamentali, che, tuttavia, sono state criticate dalla Commissione europea.

Altri settori in cui i valori costituzionali sono stati messi a dura prova includono la protezione dei diritti sociali e i poteri delle regioni. Più in generale, il rapporto esplora come garantire la continuità assiologica tra i principi e i valori che governano la vita di un determinato governo all’interno dei suoi confini e quelli che dovrebbero caratterizzare la comunità internazionale.

Si osserva inoltre che il linguaggio autonomo del “costituzionalismo” transnazionale non corrisponde facilmente a ciò che gli avvocati costituzionalisti intendono con la stessa parola.
Nella dottrina italiana, un certo numero di studiosi è arrivato a parlare di costituzionalismo “debole” o “post-moderno”, nell’era della globalizzazione.

Le modifiche costituzionali riguardanti l’UE sono limitate per gli esperti, sono stati esaminati ulteriori emendamenti, tra cui un riferimento ai “principi supremi dell’ordinamento giuridico italiano e dei diritti umani inviolabili”.

Quando è entrata in vigore la Costituzione Italiana?

La nostra Costituzione è entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

E’ composta da 139 articoli, con le sue parti principali organizzate come segue: i primi 12 articoli sono dedicati ai Principi Fondamentali.
Successivamente, la parte I riguarda i «Diritti e doveri dei cittadini», mentre la parte II è dedicata all’«Organizzazione della Repubblica» (artt. 55-139).

La Parte I (Artt. 13–54) contiene le seguenti sottosezioni: «Relazioni civili»; «Diritti e doveri etici e sociali»; «Diritti e doveri economici» e «Diritti e doveri politici».

La parte II è suddivisa in sei “titoli”: le Camere e il processo legislativo; il Presidente della Repubblica; il Governo; il «ramo giudiziario», che comprende sia l’«Organizzazione della magistratura» che le «Norme sulla competenza»; e “Regioni, Province, Comuni” (modificato nel 2001).

La parte II contiene anche una sezione intitolata «Garanzie costituzionali», che riguarda la struttura, la composizione e il funzionamento della Corte costituzionale (artt. 134-137) e comprende le pertinenti disposizioni relative alle «Modifiche alla Costituzione e alle leggi costituzionali» (artt. 138-139).

La modifica della Costituzione in relazione all’Unione europea

In un primo momento e per lungo tempo, l’ITCC ha utilizzato l’articolo 11 per coprire le necessarie limitazioni di sovranità richieste dal processo di integrazione europea (vedi Sez. 3.1.1 per la formulazione completa dell’articolo).

Ciò è avvenuto fino al 2001, quando nella Costituzione Italiana è stata introdotta la prima importante modifica relativa all’integrazione europea con la codificazione del dovere di esercitare il potere legislativo nel rispetto del diritto comunitario.

Altri emendamenti sono stati introdotti nel 2012 per costituzionalizzare la cosiddetta “regola d’oro”.

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