Chi è Primo Levi? Frasi, Libri, Poesie, Auschwitz, Numero Tatuato

Il vero e straziante resoconto dell’esperienza di Primo Levi nel campo di concentramento tedesco di Auschwitz e della sua miracolosa sopravvivenza, salutato dal Times Literary Supplement come una “vera opera d’arte”, è riportata nel libro che include una conversazione esclusiva tra l’autore e Philip Roth.
Uno dei più bei libri di Philip Roth non è un romanzo e neppure una raccolta di racconti, bensì un libro di interviste. Si intitola Shop Talk, in italiano Chiacchiere di bottega. Lo ha pubblicato in inglese nel 2001 e contiene una serie di conversazioni con colleghi scrittori come Primo Levi.
Nel 1943, Primo Levi, un chimico venticinquenne e “cittadino italiano di razza ebraica”, fu arrestato dai fascisti italiani e deportato dalla sua nativa Torino ad Auschwitz.
Survival in Auschwitz, tradotto Sopravvivenza ad Auschwitz è il classico racconto di Levi dei suoi dieci mesi nel campo di sterminio tedesco, una storia straziante di crudeltà sistematica e resistenza miracolosa. Notevole per la sua semplicità, moderazione, compassione e persino arguzia, Survival in Auschwitz rimane una testimonianza duratura dell’indistruttibilità dello spirito umano.
Ma il libro con il quale Levi è più conosciuto è: “Se questo è un uomo”
Primo Levi Biografia
Nato da una famiglia ebrea a Torino nel 1919, Primo Levi si formò come chimico. Durante la seconda guerra mondiale, fu arrestato come membro di un gruppo partigiano e deportato ad Auschwitz.
Dopo la liberazione del campo, tornò in Italia e lavorò come chimico, scrivendo solo come passatempo.
Primo Levi morì nel 1987 dopo essere caduto dalle scale del suo appartamento. I biografi rimangono divisi sul fatto che la sua caduta sia stata un suicidio o un incidente.
Primo Levi si rese conto della sua “ebraicità” solo con l’apparizione della mentalità antisemita in Italia, intorno al 1938.
Dopo aver studiato chimica, si trasferisce a Milano. Nel 1943 aderì alla Giustizia e Liberta (organizzazione antifascista con sede nelle Alpi italiane) e fu arrestato il 13 dicembre dello stesso anno, all’età di 24 anni, dalle milizie fasciste. Fu internato nel campo di Carpi-Fossoli, molto vicino al confine austriaco.
Nel febbraio del 1944 il campo, fino ad allora gestito da un’amministrazione italiana, passò in mani tedesche: fu la deportazione ad Auschwitz.
Fu liberato il 27 gennaio 1945, data della liberazione del campo da parte dei sovietici e oggi è la data del Giorno della Memoria.
Finita la guerra, sposò Lucia Morpugo, ebbe 2 figli e gestì un’azienda chimica. Durante gli ultimi mesi della sua vita, Primo Levi fu fortemente colpito dall’ascesa del revisionismo e dell’indifferenza.
Profondamente depresso, l’11 aprile 1987 si gettò nella tromba delle scale del suo edificio, ancora non è sicuro però che fosse un vero suicidio o un incidente.
Sulla sua tomba sono incisi il suo nome e 174.517, il suo numero ad Auschwitz.
Primo Levi Scrittore
Il suo primo libro Se questo è un uomo, pubblicato nel 1947, è una sorta di diario della sua deportazione e una delle prime testimonianze di vita nel campo di Auschwitz.
Ha scritto altri libri come La Tregua nel 1963 (sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila), oltre a romanzi ispirati alla sua esperienza di chimico come I sommersi e i salvati nel 1986 che sarà il suo ultimo libro, il più oscuro di tutti.
Ma ricordiamo anche:
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