Chi era il marito di Lina Wertmüller? Enrico Job, figlia, carriera

Lina Wertmüller iconografica: chi era il marito?
Seven Beauties in inglese, ha visto Giannini calarsi nei panni di un piccolo truffatore e donnaiolo che vive a Napoli con la madre e sette sorelle. Dopo aver ucciso un magnaccia mentre difendeva l’onore della sorella maggiore, viene messo in un manicomio, dove violenta un detenuto, poi si unisce all’esercito italiano, diserta, viene catturato dai tedeschi e mandato in un campo di concentramento, dove si ritrova “vittima” di una sadica donan delle SS.
Lina, il cui vero nome è Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spañol von Braueich, era una bambina ribelle, Lina fu espulsa da più di una dozzina di scuole cattoliche. Alla fine si è diplomata in una scuola di recitazione, dopo di che ha lavorato in teatro, recitazione, regia e scrittura per 10 anni, oltre a girare l’Europa con una compagnia di burattini.
Wertmüller debuttò con successo alla regia con Le lucertole (I Basilischi,1963). Il film, che assomigliava un po’ a I Vitelloni di Federico Fellini, di cui era stata assistente l’anno prima, era ambientato in una sonnolenta e povera cittadina del sud Italia dove un gruppo di giovani uomini trascorre il tempo a cercare donne e vegetare al sole. Non succede molto nel film, o ai personaggi senza scopo, ma Wertmüller ha mostrato un occhio acuto, un acuto senso dell’umorismo e un’estetica neorealista sobria non così presente nel suo lavoro successivo.
Chi è Enrico Job?
Wertmuller è stata sposata con suo marito, lo scenografo Enrico Job, fino alla sua morte nel 2008.
Enrico Job (31 gennaio 1934 – 4 marzo 2008), marito della regista teatrale e cinematografica Lina Wertmüller, è stato un artista, scenografo e scrittore italiano che, nel corso della sua carriera, ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi del teatro italiano divenendo uno dei protagonisti della scena culturale del Novecento.
Il municipio di Roma terrà una veglia per lei venerdì. Wertmuller è sopravvissuta da sua figlia, Maria Zulima Job.
Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha reso omaggio a Wertmuller, dicendo che la sua “classe e il suo stile inconfondibile” hanno lasciato il segno nel cinema globale.
La regista era famosa per la sua immagine eccentrica come lo erano i suoi film. Era alta un metro e mezzo e indossava un trucco per gli occhi audace, aveva i capelli colorati e un anello su ogni dito. Una volta ha ammesso di possedere centinaia di paia di occhiali con bordi bianchi che sono diventati il suo marchio di fabbrica.
Nel 2015, Wertmuller è stato il soggetto di un film biografico diretto da Valerio Ruiz intitolato Behind the White Glasses.