La vita è un esperimento. Come chimici in laboratorio abbiamo la possibilità di cambiare abitudini, lavoro e prospettive future per ottenere decine, centinaia di reazioni «esistenziali» diverse. Inoltre, nei panni di naturalisti all’aria aperta siamo liberi di respirare aria fresca, pulita. Passo dopo passo, fallimento dopo fallimento, iniziamo a maturare una nuova consapevolezza sulla società e sulle sue dinamiche.
Insomma, ti chiedo: «credi davvero di cambiare il mondo se non riesci a cambiare nemmeno te stesso?». Spulciando qualche pagina web mi sono imbattuto in tantissimi articoli-lista contenenti consigli e/o strategie pratiche per modificare la propria routine e diventare la migliore versione di sé stessi. Tuttavia, c’è un contributo in particolare che mi ha spinto a pubblicare questo post. Mi riferisco alla citazione del Mahatma Gandhi: «sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo», da cui nasce l’interessante riflessione postata sul blog So di Non Sapere.
Il cambiamento è sperimentazione
Se intendi cambiare la tua vita in meglio, o magari vuoi liberarti di una cattiva abitudine che ti impedisce di spiccare il volo, ti consiglio di non focalizzarti fin da subito sui risultati che speri di ottenere. Il motivo? Se i frutti del tuo impegno tarderanno ad arrivare, comincerai a sentirti frustrato, insoddisfatto e incapace di dire addio a qualche tuo vizio di troppo. E credimi quando scrivo che la perdita di motivazione personale è il motivo per cui il 99% dei consigli letti in rete non ha effetto su di te! Come detto, il vero problema risiede non nella strategia di self-help, ma nell’atteggiamento con il quale ci rivolgiamo al cambiamento. Ci proviamo sì, ma in fondo in fondo siamo già convinti di non ottenere risultati. E la nostra mente – lo saprai meglio di me – è in grado di manipolarci come burattini, trasformando le illusioni in realtà. Di conseguenza, per attuare una rivoluzione di pensiero e di azione che abbia un impatto benefico su noi stessi e sul mondo, dobbiamo accettare una verità con la «V» maiuscola: il cambiamento non è mai lineare.
Salire sulle montagne russe del cambiamento
Gandhi suggerisce di essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Perché? Perché se desideriamo modificare realmente gli aspetti negativi della nostra vita, avremo un impatto positivo anche sulle persone e sui gruppi sociali ai quali ci relazioniamo. La soddisfazione personale ci renderà meno irascibili sul posto di lavoro, la felicità contagerà i nostri amici, la creatività aiuterà un conoscente a uscire da un momento di stasi, di mancanza di motivazione. Con il passare del tempo, saremo in grado di creare un ecosistema benefico, un habitat naturale positivo attorno a noi e alle persone che amiamo di più.