La solita Europa: aiuti all’Italia in due tempi
Chi si aspettava qualche segnale positivo da parte dei falchi UE ha ancora una volta sbagliato. Nonostante la gravità della crisi indotta dal coronavirus, il fronte dei rigoristi non sembra intenzionato ad abbandonare il totem del bilancio. Con il rischio di avvitare l’UE in una crisi senza ritorno.
Mancano almeno 500 miliardi
Secondo le notizie che stanno trapelando nelle ultime ore, Germania e satelliti (Olanda, Austria e Finlandia) vorrebbero spostare ad un secondo tempo il grosso degli aiuti ai Paesi che si trovano sotto pressione a livello sanitario ed economico. Quantificato in soldoni, mancherebbero non meno di 500 miliardi di euro rispetto alle richieste avanzate dal fronte mediterraneo (Italia, Francia, Spagna e Portogallo).
I miliardi offerti sarebbero poco più di 500, da dividere tra tutti i 27 Paesi membri e da restituire in 5-7 anni, mentre la richiesta è del doppio, da restituire in un arco di tempo molto più lungo, tra i 30 e i 50 anni. Ma soprattutto torna a far capolino nella discussione il famigerato Mes, vero e proprio convitato di pietra che la Merkel sembra voler continuare a proporre all’infinito, nonostante l’opposizione di Giuseppe Conte.
La Merkel vuole il Mes a condizionalità minime
La cancelliera tedesca Angela Merkel avrebbe ancora una volta espresso il suo favore verso l’uso del Mes. Il fondo salva stati, secondo lei, rappresenterebbe infatti il migliore “strumento di crisi” in quanto sarebbe in grado di creare sicurezza per tutti, per effetto delle linee di credito precauzionali legate a condizionalità minime.
Il sospetto avanzato da molti, però, è che quelle condizionalità minime lo sarebbero solo in un primo momento. Per poi essere indurite in maniera esponenziale andando avanti. Con modalità molto simili a quelle che hanno in pratica distrutto la Grecia. Una politica assolutamente miope, che non tiene conto dell’importanza dell’economia italiana, non certo paragonabile a quella ellenica. Anche perché collegata strettamente a quella teutonica, come del resto ampi settori della politica tedesca sembrano aver compreso.