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Berlucchi prezzo: Franciacorta, vino, champagne, spumante

Berlucchi: questa tenuta, fondata nel 1955, è stata pioniera dello spumante italiano che conosciamo oggi come Franciacorta, ha fatto la sua storia e ha visto le note di degustazione e i punteggi più alti, per un orizzonte di sei vini Berlucchi  annata ’61.
All’inizio degli anni ’60, la Franciacorta era solo un pensiero negli occhi dei produttori italiani che guardavano al successo duraturo dello Champagne francese. 
Sessant’anni dopo, è probabilmente diventato la denominazione metodo classico di maggior successo in Italia e sta lentamente guadagnando su un pubblico internazionale.

Il successo per il Franciacorta dovrebbe essere misurato in modo diverso dal successo per il Prosecco, che è di gran lunga lo spumante più popolare d’Italia.

La produzione del primo è minuscola in confronto; circa 18 milioni di bottiglie contro i 600 milioni di bottiglie annue, anche se il Franciacorta è di fatto molto più avanti di altri vini metodo classico come il Trento DOC e l’Oltrepo Pavese.

Berlucchi prezzo: le note di degustazione e i punteggi dei sei vini Berlucchi ’61

Berlucchi, ’61, Franciacorta, Lombardia

Aromi di mela verde, pera e scorza di limone portano ad un palato cremoso con spezie dolci, mela, brioche e sottili frutti tropicali. Si sente del limone.

96,00 euro

Berlucchi, ’61, Franciacorta, Satèn, Lombardia

Maturato in bottiglia su giaccio per almeno 24 mesi, questo stile Satèn (pressione inferiore) è delicato e melato al naso.

56,00 euro

Berlucchi, ’61 Rosé, Franciacorta,  2013

Un naso pieno di bacche rosse e spezie morbide porta ad un boccone decadente di bacche rosse e nere schiacciate con crema e spezie intrecciate.

56,00 euro

Berlucchi, ’61 Nature, Franciacorta, 2013

Un blend di 70% Chardonnay e 30% Pinot Nero provenienti dai vigneti della tenuta di Arzelle, Rovere, San Carlo e Ragnoli.

Berlucchi, ’61 Nature Blanc de Blancs, Franciacorta, 2013

100% Chardonnay del vigneto della tenuta Arzelle. I migliori lotti di vino base vengono maturati in rovere, sui lieviti, per sei mesi.

Berlucchi, ’61 Nature Rosé, Franciacorta,

Il 2013 è stata una stagione lunga e difficile, ma ha portato ad alcuni vini eccellenti.
Dai vigneti della tenuta di Ragnoli, Quindicipiò e Gaspa, questo 100% Pinot Nero.

La storia di Guido Berlucchi

La storia dello spumante italiano passa per Borgonato di Cortefranca, il luogo dove è iniziata anche la straordinaria storia del Franciacorta e delle sue bollicine di qualità.

La storia e la realizzazione di grandi cose spesso inizia con un sogno. Ed è proprio con un sogno che inizia la storia della Franciacorta – oggi una delle zone più famose per gli spumanti italiani e rinomata in tutto il mondo – e il desiderio di sfidare un mito storico con ciò che la propria terra era in grado di offrire.

La storia di Guido Berlucchi, oggi uno dei produttori di maggior successo di bollicine italiane, inizia intorno alla metà degli anni 1950, quando nelle sue cantine si iniziarono a creare le basi per la realizzazione del sogno di un giovane enologo, Franco Ziliani, che desiderava sfidare le bollicine per eccellenza – quelle dello Champagne – un mito che da secoli stupiva e faceva sognare ogni appassionato di vino.

La sfida è però dura e ambiziosa, perché a quei tempi non esistevano attrezzature, materiali e l’esperienza fondamentale per fare paragoni con un vino e un territorio che aveva secoli di tradizione nella produzione di vini rifermentati in bottiglia – un sistema oggi noto come Méthode Champenoise – che in Champagne veniva proficuamente utilizzato fin dalla fine del 1600.

Guido Berlucchi era un gentiluomo di campagna che nel 1950 produceva nelle sue cantine – a Borgonato in provincia di Brescia – un vino da tavola chiamato “Pinot del Castello”, perché i vigneti erano coltivati alle pendici di una piccola collina sulla cui sommità si trovava il castello di Borgonato.

Quel vino, prodotto con passione, aveva però un problema di stabilità, perché appena imbottigliato diventava nebuloso.
Guido Berlucchi cercò allora di trovare l’aiuto di un enologo che potesse risolvere il problema, e fu nel 1954 che conobbe Franco Ziliani, un giovane intraprendente e pieno di entusiasmo che si era appena diplomato all’Istituto di Enologia di Alba.

Franco Ziliani risolse il problema di stabilità del Pinot del Castello e iniziò ad esprimere a Guido Berlucchi il suo ambizioso sogno: la produzione in Franciacorta di uno spumante di alta qualità che potesse competere con lo Champagne.

Alla fine degli anni 1950, anche grazie all’aiuto di Giorgio Lanciani – amico e collega di Guido Berlucchi – iniziarono a creare le basi per la produzione di spumante in Franciacorta.

Ci vorranno molti tentativi prima di arrivare nel 1961 alla creazione delle prime 3.000 bottiglie di spumante avendo la qualità che Franco Ziliani voleva per quel vino. A

La nuova generazione della cantina Guido Berlucchi è oggi rappresentata dai figli di Franco Ziliani – Cristina, Arturo e Paolo – sempre più coinvolti nella vita e nella gestione della cantina.

La cantina Guido Berlucchi ha oggi una produzione annua di circa 5.000.000 di bottiglie, e nonostante questo elevato numero, la qualità dei vini non viene trascurata.

Tra i suoi famosi spumanti si menzionano la storica Cuvée Imperiale Berlucchi – disponibile negli stili Brut, Vintage, Max Rosé, Pas Dosé e Brut Extrême – oltre alle rinomate Cellarius Brut Vintage e Cellarius Rosé Vintage, quest’ultima realizzata per la prima volta nel 2001.

Recentemente, la cantina Guido Berlucchi ha deciso di avviare due distinte filosofie produttive al fine di dare sempre ai consumatori la migliore qualità.

La prima filosofia produttiva riguarda la classica gamma Cuvée Imperiale, prodotta con vini provenienti dalle tre zone italiane più famose per gli spumanti: Franciacorta, Oltrepò Pavese e Trentino Alto Adige; la seconda è incentrata esclusivamente sul Franciacorta DOCG, rappresentato dalla Cuvée Storica, un vino capace di esprimere le caratteristiche e le qualità della Zona Franciacorta, cuore della terra dove è nata la cantina Guido Berlucchi.

 

 

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