Pianta urticante significato
L’ortica (Urtica dioica ) è una pianta erbacea perenne dioica, nativa dell’Europa, dell’Asia, del Nord Africa e del Nord America, ed è la più conosciuta e diffusa del genere Urtica (urticanti). Possiede peli che, quando si rompono, rilasciano un fluido che causa bruciore e prurito. La pianta è nota per le sue proprietà medicinali, per la preparazione di pietanze e, nel passato, per il suo esteso uso nel campo tessile.
L’ortica è una pianta erbacea perenne, decidua, alta tra i 30 e i 250 centimetri. Ha un fusto eretto, poco ramificato, densamente peloso, striato e, in alto, scanalato a sezione quadrangolare di un diametro tra i 3 e i 5 millimetri. La pianta si diffonde anche grazie al vigoroso rizoma strisciante, cavo e molto ramificato, da cui nascono nuove piante. Le foglie sono grandi, ovate e opposte, lanceolate, seghettate e acuminate, verde scure nel lato superiore, più chiare e pelose nel lato inferiore. La lamina è lunga fino a due volte il picciolo.
Piante velenose in Italia
- Oleandro. L’Oleandro (Nerium oleander) è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae.
- Belladonna.
- Tasso Comune.
- Ginestra.
- Aconito Napello.
- Panace di Mantegazza.
- Menta Poleggio (Menta Romana)
- Cicuta Maggiore.
- Stramonio (Datura stramonium): detto anche erba del diavolo, è una pianta molto velenosa a causa dell’elevata concentrazione di alcaloidi presenti soprattutto nei semi. È caratterizzato da foglie con molte punte e fiori bianchi a imbuto e cresce spesso vicino ai ruderi e ai bordi delle strade.
L’oleandro è una delle piante più tossiche che si conoscano. Tutta la pianta (foglie, corteccia, semi) è tossica per qualsiasi specie animale. Se ingerita porta a: bradicardia ed aumento della frequenza respiratoria. Tutta la pianta è tossica, in ogni sua parte, infatti, sono contenuti glicosidi cardioattivi (cardenolidi) capaci di alterare il ritmo cardiaco, causando aritmie di varia natura.
Reazione allergica pianta velenosa
Le piante contengono migliaia di sostanze chimiche o principi attivi, non tutti conosciuti ed a volte potenzialmente tossici: non sempre ciò che è naturale è sicuro. Oltre alle cosiddette sostanze primarie (lipidi, carboidrati e proteine) le piante sintetizzano numerosi metaboliti secondari spesso prodotti dalla pianta per difendersi e sopravvivere. Alcuni di questi metaboliti possono essere tossici per l’uomo se ingeriti o se vengono a contatto con mucose e cute.
Piante velenose mortali
CICUTA
Quando si pensa a piante letali, il primo pensiero non può che andare a quella che ha spento la vita di Socrate e Annibale. A rendere letale la cicuta è la presenza di cinque alcaloidi, tra tutti, la neurotossina chiamata coniina è l’alcaloide più attivo. Essa agisce sulle sinapsi neuromuscolari, provocando paralisi muscolare, respiratoria e conseguente morte.
STRAMONIO
Detta anche “Erba del Diavolo” o “delle streghe”. A fare di questa pianta un pericoloso omicida sono la scopolamina e atropina, alcaloidi allucinogeni, che se assunti in eccesso oltre che allucinazioni, possono causare paralisi muscolare.
RICINO
Viene spontaneo associare questa pianta al ventennio più nero d’Italia. Le purghe fasciste infatti erano perlopiù somministrate a sorsi forzati di olio di Ricino. A rendere particolarmente tossica questa pianta è la Ricina una tossina estratta dal rivestimento del seme che può provocare asfisia.