Nelle prossime righe di questo articolo, parleremo dello stato di coma. Se vuoi sapere qualcosa di più sugli stadi del coma, ma anche su cosa si chiama in causa nel momento in cui si parla di coma metabolico, non ti resta che seguirci in questo articolo. Dal momento che parliamo di un tema molto delicato, ti invitiamo, come abbiamo fatto con altri articoli a tema medico, ti invitiamo, per qualsiasi dubbio, a consultare il tuo medico curante.
Coma cerebrale etilico
Di cosa si parla quando si nomina il coma etilico? Di una situazione clinica molto grave. Nello specifico, si tratta della conseguenza peggiore dell’intossicazione da etanolo. In linea di massima, come è possibile leggere sulle tabelle che riassumono il tasso alcolemico e che sono appese nei locali pubblici che servono bevande alcoliche, i pazienti che cadono in coma etilico hanno una quantità di alcol nel sangue pari o superiore ai 4 grammi al litro.
In questo frangente, il trattamento può richiedere, a seconda della situazione, la somministrazione di glucosio per via endovenosa con eventuale associazione di insulina, ma anche il ricorso al glutatione, avente un ruolo fondamentale ai fini della risoluzione dello stato di detossificazione epatica.
Coma profondo farmacologico
Cosa si può dire in merito al coma farmacologico? Che si tratta di uno stato di incoscienza profonda a cui viene indotto il paziente in circostanze in cui è necessario evitare che l’encefalo sia sottoposto a eccessivo stress. Chiaramente non si tratta di coma irreversibile, ma di una situazione che, per esempio, trova indicazione nelle unità di terapia intensiva.
Sono diversi gli interrogativi che la riguardano. C’è chi si chiede, per esempio, se durante il coma farmacologico il paziente sente. Di norma, chi vive questa condizione ha a che fare con una totale assenza di consapevolezza. In alcuni casi eccezionali i pazienti che hanno vissuto la condizione a cui è dedicato questo paragrafo parlano di incubi e allucinazioni.
C’è anche chi si chiede il coma farmacologico quanto dura. Non esiste una risposta univoca, in quanto dipende tutto dalla condizione del paziente. In generale, si può parlare di un range che può andare dai pochi giorni alle due settimane.
Coma epatico
Per amor di precisione, è necessario parlare anche di coma epatico. Di cosa si parla quando lo si nomina? Di uno stato di forte incoscienza che corrisponde allo stadio finale della malattia neurologica nota come insufficienza epatica. Alla base della suddetta condizione patologica c’è un’insufficienza epatica.
Coma diabetico
Doveroso è parlare anche di coma diabetico, ossia di uno stato di perdita della coscienza causato da disturbi metabolici. In questo caso, si può parlare di coma diabetico ipoglicemico e iperglicemico.
Sintomi
Concludiamo parlando dei sintomi. Nel caso del coma irreversibile, tra i segnali rientra la morte cerebrale (in questo frangente, il paziente può essere tenuto in vita solo artificialmente). In caso di coma vigile, invece, si ha a che fare con uno stato di minima coscienza in cui la persona tiene gli occhi aperti. Ricordiamo altresì che quando si parla di coma vegetativo si inquadra una condizione che si contraddistingue per l’inconsapevolezza di sé e dell’ambiente circostante.