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Il piroxicam è un farmaco anti-infiammatorio non steroideo della classe degli oxicam. Il piroxicam può essere somministrato per via orale, sublinguale (azione più rapida) o sotto forma di gel per terapia topica. La biodisponibilità orale è variabile e influenzata dalle condizioni di riempimento e motilità del tratto gastrointestinale. Il piroxicam ha la peculiarità di essere lentamente metabolizzato e altrettanto lentamente eliminato dai reni; queste proprietà comportano un’emivita plasmatica tale da permettere la monosomministrazione giornaliera.
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l piroxicam è un inibitore reversibile non selettivo delle ciclossigenasi. Come per gli altri FANS, l’inibizione della ciclossigenasi comporta una riduzione della produzione dei mediatori dell’infiammazione quali prostaglandine e prostacicline. Ad alte dosi il piroxicam è inoltre in grado di inibire la migrazione leucocitaria e la leucopoiesi. Il piroxicam è indicato solo nella terapia sintomatica di osteoartriti, artrite reumatoide e spondilite anchilosante. È comunque da considerarsi non un farmaco di prima scelta.
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Medicamento feldene: avvertenze
Valutazione del rischio trombotico: in base ai dati epidemiologici e degli studi clinici disponibili non è possibile escludere per i FANS non selettivi (diclofenac, etodolac, ibuprofene, indometacina, ketoprofene, ketorolac, meloxicam, nabumetone, naprossene, nimesulide e piroxicam) un modesto incremento del rischio assoluto per eventi trombotici (attacco cardiaco e stroke), soprattutto quando somministrati ad alte dosi e per tempi prolungati. A questo proposito le raccomandazioni del Comitato Scientifico per l’uso dei medicinali umani dell’EMEA (CHMP) per i FANS non selettivi, incluso quindi il piroxicam, prevedono: 1) la somministrazione per via sistemica della dose efficace più bassa e per il minor tempo possibile per il controllo dei sintomi; 2) una scelta dell’antinfiammatorio non steroideo basato sul profilo di sicurezza della singola molecola e sui fattori di rischio individuali del paziente.
L’assunzione di FANS durante le prime fasi della gravidanza è risultata associata ad un aumento del rischio di aborto, malformazione cardiaca, gastroschisi. Nell’ultimo trimestre di gravidanza i FANS possono causare nel feto tossicità cardiopolmonare (chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale che può evolvere verso l’insufficienza renale con oligo-idroamnios, e sia nel feto che nella madre aumentata incidenza di distocia e ritardo di parto, prolungamento del tempo di sanguinamento e, a dosi di farmaco anche molto basse, effetto antiaggregante. La FDA ha inserito il piroxicam in classe C per l’impiego durante la gravidanza; la classe C comprende i farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto e per i quali non sono disponibili studi specifici sull’uomo, e i farmaci per i quali non sono disponibili studi né sull’uomo né sull’animale. La somministrazione di piroxicam in gravidanza deve essere riservata ai casi di effettiva necessità, dopo un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici connessi all’uso del farmaco.
Durante l’allattamento il piroxicam viene escreto nel latte materno (1-3% della dose assunta dalla madre), ma le quantità di farmaco a cui viene esposto il neonato risultano minime.