Quanto guadagnano i telecronisti Rai? E’ la domanda che molti si pongono in concomitanza alla trasmissione delle partite di calcio nel corso di queste settimane. Sono partite sulla quale la Rai trattiene i diritti, come per l’Under 21, la Champions League in passato, Coppa Italia e Supercoppa italiana.
Quanto guadagnano i telecronisti? La cifra è un mistero
Ad oggi conoscere a quanto ammontano gli stipendi dei telecronisti Rai è davvero difficile. Le cifre non sono mai state rese note in maniera ufficiale. Sono stati pubblicati gli stipendi di coloro che godono di un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato che corrisponde ad uno stipendio pari o superiore a 200 mila euro.
Per esempio Bulbarelli nel 2019 ha ricevuto una retribuzione lorda di 202.694 euro. Mediante questa informazione e considerando le caratteristiche del contratto collettivo nazionale dei giornalisti con accordo integrativo siglato tra Usigrai e Rai si può arrivare alla conclusione che i telecronisti Rai guadagnano una cifra che si aggira intorno ai 150 mila euro e questa sarebbe la retribuzione fissa. Poi c’è in aggiunta la retribuzione accessoria che invece ruota intorno a 1.954 euro e infine 40.908 euro la retribuzione variabile. Ogni giornalista e telecronista ha una storia a sè, c’è chi guadagna di più e chi meno, la somma cambia anche in base all’esperienza.
Chi sono i telecronisti più conosciuti
Le voci dei telecronisti sono sempre state le stesse nelle varie competizioni calcistiche: impossibile dimenticare quelle di Alberto Rimedio, Stefano Bizzotto, Luca De Capitani, Dario Di Gennaro, Giacomo Capuano, Gianni Bezzi, Marco Lollobrigida e Federico Calcagno.
Dal 2014 però il telecronista Rai delegato per gli incontri della Nazionale italiana di calcio è Alberto Rimedio che inizialmente è stato affiancato al collega Stefano Bizzotto, poi a Giovanni Trapattoni, poi a Walter Zenga durante gli Euro 2016, in seguito ad Alberto Zaccheroni e nel 2017, ancora una volta a Walter Zenga. Per un breve periodo nel 2018 ha lavorato con Antonio Di Gennaro.