Quali sono i requisiti per poter usufruire dell’esenzione IMU seconda casa? Prima di tutto l’immobile non deve essere di lusso e non deve appartenere alle seguenti categorie:
- A1 (abitazione di tipo signorile);
- A8 (ville);
- A9 (castelli o palazzi di pregio).
Inoltre, l’immobile per il quale si richiede l’esenzione deve costituire realmente l’abitazione principale del contribuente. Deve essere l’immobile nel quale sia stata fissata la residenza anagrafica.
Esenzione IMU: quando spetta?
La normativa stabilisce l’esenzione IMU abitazione principale sull’immobile ove sia stata fissata la dimora abituale del contribuente.
L’abitazione principale non è soggetta a IMU nel caso in cui sia il proprietario che i suoi componenti abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica.
Per «residenza» anagrafica si considera il luogo indicato all’Anagrafe del Comune, mentre per «dimora abituale» si considera il luogo in cui tali soggetti vivono in modo stabile nel corso dell’anno.
Beneficiano dell’esenzione IMU gli immobili inseriti nelle categorie catastali A1, A8 ed A9.
Esenzione IMU: come ottenerla?
Come ribadito dalla Cassazione (cfr. Cass. ord. n. 20130 del 24.09.2020) sia il requisito della residenza che della dimora abituale devono coesistere in capo al proprietario dell’immobile ed in capo ai componenti del suo nucleo familiare.
Nel caso in cui il contribuente abbia la residenza anagrafica in un Comune e il coniuge lo abbia in altro Comune, entrambi gli immobili non possono beneficiare dell’esenzione IMU abitazione principale.
Esenzione IMU seconda casa: è possibile?
Per le seconde case, l’IMU è sempre dovuta.
L’importo è determinato sul valore dell’abitazione e le relative pertinenze moltiplicando il risultato per l’aliquota pubblicata sul sito del Dipartimento delle Finanze.
Occhio ai controlli del Comune sulle seconde case
Sono frequenti i controlli a tappeto da parte dei Comuni sulle seconde case “spacciate” per abitazioni principali.
Gli immobili sono spesso disabitati e le bollette utenze domestiche (gas, energia elettrica, acqua) hanno importi pari a zero.
Nel caso in cui le seconde case siano spacciate per abitazioni principali, il Comune potrebbe recuperare gli ultimi cinque anni dell’IMU non pagato.
Seconde case date in locazione
Se la seconda casa viene data in comodato gratuito ai figli o genitori e la utilizzano come abitazione principale, la base imponibile IMU per il proprietario si riduce del 50%.
Si ricorda che il contratto di comodato deve essere stato registrato.