Igiene dell’aria: è meglio purificare o sanare?

L’organismo umano ha bisogno di respirare aria pulita, per funzionare al meglio e non compromettere la propria salute. Però tutto ciò può risultare difficile, soprattutto in un mondo sempre più complesso e inquinato come quello contemporaneo. Ecco perché sono già molte, le persone che hanno deciso di installare tra le mura domestiche degli strumenti che sono in grado di ripulire l’aria di casa dagli agenti patogeni, tra i quali sono inclusi sia alcuni batteri che diversi tipi di virus. In commercio esistono appositi elettrodomestici caratterizzati da differenti qualità, che si suddividono in due categorie principali: i purificatori e i sanificatori ad ozono. Ma quali sono le differenze e quale apparato è meglio acquistare, secondo le esigenze che ogni famiglia può avere? Scopri di più
Cosa significa “purificare”? Perché è meglio un sanificatore?
I nomi che si utilizzano per indicare le due categorie di cui parliamo in questo articolo non sono scelti a caso. Il termine “purificare” indica l’azione per la quale una determinata sostanza, in questo caso l’aria presente in una casa, viene privata delle impurità eventualmente presenti. Per quanto questa definizione possa sembrare adatta a descrivere anche il termine “sanificare”, basta fare attenzione alla sua radice, nella quale si denota chiaramente il termine “sano”. Quando si parla di una sostanza come l’aria, questo implica il privarla con trattamenti specifici degli agenti tossici o contagiosi, come i batteri, che potrebbero entrare in contatto con il metabolismo di chi la respira.
In poche parole, purificare l’aria significa privarla della sporcizia, come per esempio il pulviscolo in essa sospeso, utilizzando filtri appositi che devono essere cambiati ciclicamente. Invece sanificarla implica l’uccisione di virus e batteri attraverso un intervento disinfettante e igienizzante. Questo processo deve essere effettuato con sostanze chimiche che non possano risultare dannose e non rimangano sospese nell’aria emessa dall’apparato sanificatore.
Spostare o annientare? Scegli la soluzione più efficace
Se si prendono in esame i purificatori d’aria, vediamo che i modelli classici funzionano con i filtri. La maggior parte di essi sfrutta quelli a carboni attivi o i filtri HEPA, nei quali le impurità aspirate vengono catturate e stoccate fino al cambio del filtro, che deve essere sostituito periodicamente secondo la sua capacità. Questo vale anche per i germi presenti nell’aria, che così facendo non vengono eliminati, ma soltanto imprigionati e poi gettati tra i rifiuti che non possono essere riciclati.
Per quanto riguarda la sanificazione dell’aria tramite l’impiego di ozono, invece, la tecnologia utilizzata è totalmente diversa. Infatti questo metodo sfrutta le proprietà disinfettanti e battericide del gas, naturalmente presente anche nell’atmosfera. Una volta che sono stati catturati, un sanificatore ad ozono uccide il 99,99% dei batteri, dei virus, delle muffe e dei microrganismi patogeni a trasmissione aerea, all’istante. Si tratta di un processo che non solo depura in modo efficace l’aria presente in un determinato ambiente, ma che si occupa anche di sanificarla. Questo processo ha un effetto duplice, che permette di raggiungere i risultati che si potrebbero ottenere usando un purificatore d’aria con, in più, la certezza di un’eliminazione totale ed efficace dei rischi di contagio.