Salute e Benessere

Terapia del dolore: oncologico, schiena, centri di eccellenza, farmaci

Cos’è la terapia del dolore? Se stai leggendo queste righe, significa che vuoi conoscere la risposta a questa domanda. Fantastico! Nelle prossime righe di questo articolo, potrai scoprire non solo terapia del dolore cos’è, ma anche alcuni tra i principali campi di applicazione.

Terapia del dolore quando si fa: il caso del paziente oncologico

Iniziamo dalle basi, rispondendo alla domanda “Terapia del dolore in cosa consiste?“. Quando si utilizza questa espressione, si inquadra una branca medica che ha l’obiettivo di diagnosticare e curare le situazioni di sintomatologia di natura dolorosa o cronica.

Come ricordato nelle righe precedenti, sono diversi i campi di applicazioni. Tra questi, è possibile citare l’ambito oncologico. Il cosiddetto dolore neoplastico, infatti, può rivelarsi profondamente invalidante.

In questi frangenti, con l’ovvio scopo di garantire al paziente una qualità della vita accettabile, il medico del dolore interviene con il suo sapere tecnico. Il terapista del dolore parte con diverse visite. Nel corso di esse, si procede con l’inquadramento diagnostico e con la scelta del percorso terapeutico.

Quest’ultimo, che si concretizza nel corso di ricoveri giornalieri, può prevedere infiltrazini di cortisonici o anestetici. Da non dimenticare è anche la possibilità di somministrazione di morfina o baclofen.

Schiena

Quando ci si chiede terapia del dolore come funziona, è il caso di rammentare che questo approccio può rivelarsi efficace anche in caso di mal di schiena. Nelle situazioni in cui si soffre di dolore benigno a questa parte del corpo, a seconda della diagnosi specifica il medico può decidere di procedere con iter quali il blocco peridurale lombare con approccio transforaminale.

Nel momento in cui ci si sofferma sulla domanda “In cosa consiste la terapia del dolore?” e si guarda al caso della schiena, non si può non citare la denervazione delle faccette articolari, tecnica che prevede l’utilizzo della radiofrequenza e il ricorso a leggere scariche elettriche a livello dei nervi. La conseguenza dell’approccio appena ricordato è l’insorgenza di una situazione di intorpidimento. Di riflesso, si ha a che fare con un’interruzione della trasmissione degli impulsi dolorosi.

Centri di eccellenza

Quali sono i centri d’eccellenza per chi ha bisogno di ricorrere alle terapie del dolore? Sono diversi i nomi di riferimento in Italia. Tra questi è possibile citare il Gaetano Pini di Milano, l’Ospedale Oglio Po a Casalmaggiore (provincia di Cremona), l’Ospedale di Ancona.

Da non dimenticare sono anche strutture come la Clinica Santa Caterina da Siena di Torino, l’Istituto Clinico Città di Brescia, l’Istituto dei Tumori di Milano e, sempre nel capoluogo lombardo, l’Istituto Clinico Città Studi.

Farmaci

A questo punto, è naturale farsi domande in merito ai farmaci che vengono utilizzati quando si ha a che fare con le terapie oggetto di questo articolo. Tra le varie opzioni è possibile citare analgesici oppioidi, come per esempio la codeina, la buprenorfina, la già citata morfina, il metadone.

In caso di terapia del dolore si può ricorrere anche a FANS (antinfiammatori non steroidei) e ad anticonvulsionanti o anestetici locali.

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