Economia

Limite pagamenti in contanti, attenzione ai controlli del Fisco. Ecco chi rischia di più!

L’Agenzia delle Entrate intensifica i controlli sui pagamenti in contanti, per questo è bene non superare il limite! Ciò potrebbe far scattare le sanzioni.

Attualmente il limite per i pagamenti in contanti è pari a 2.000 euro. Dal 1° gennaio 2022 il tetto massimo scenderà ancora, arrivando a mille euro.

La finalità dell’Amministrazione fiscale è quella di combattere l’evasione fiscale.

Limite uso del denaro contante: occhio al Fisco!

I controlli del Fisco scattano sui movimenti bancari dei contribuenti: la lente di ingrandimento del Fisco punta ai casi in cui l’ammontare dei versamenti supera di gran lunga la giacenza media del titolare del conto corrente bancario o postale.

L’Amministrazione tributaria può richiedere al contribuente i documenti che comprovano le spese effettuate.

Scattano i controlli del Fisco quando vi è una discrepanza tra quanto dichiarato nel Modello 730 e il tenore di vita del contribuente.

Questa situazione si verifica quando il cittadino dichiara un reddito basso ma fa acquisti dispendiosi.

Controlli del Fisco sul denaro contante: chi rischia di più?

I controlli del Fisco sull’utilizzo dei contanti scattano in tre casi:

  • per monitorare i movimenti bancari o versamenti sospetti;
  • per verificare la corrispondenza tra dichiarazione dei redditi e tenore di vita,
  • per eseguire controlli sui documenti fiscali al fine ultimo di verificare l’eventuale evasione delle tasse.

A rischiare di più sono tutti quei contribuenti che percepiscono somme di denaro da fonti diverse rispetto a quelle provenienti da redditi di lavoro.

Nel caso in cui un contribuente, seppur in buona fede, non rispetti i tetti massimi di utilizzo del denaro contante per effettuare un pagamento, il Fisco può applicare sanzioni da 2.000 fino a 50.000 euro.

La sanzione viene applicata a entrambe le parti contraenti, ma anche a chi li regala.

Controlli sui conti correnti: occhio al Fisco!

Il Fisco può controllare il conto corrente dei contribuenti tramite il Modello ISEE.

Con l’avvio della DSU precompilata in via sperimentale, sono partiti i controlli sui conti correnti dichiarati dai contribuenti.

Il Fisco controlla e monitora il saldo e la giacenza media di conti correnti, libretti postali e depositi.

 

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