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Che cos’è il Loropetalum Chinense: caratteristiche e storia

Per l’allestimento di aiuole e giardini la scelta delle specie vegetali da mettere a dimora è uno dei fattori più importanti: fiori, arbusti e piccoli alberi, infatti, concorrono con il loro fogliame e i propri fiori a creare un ambiente armonioso e rigoglioso. Lo stesso dicasi di siepi e bordure, che rappresentano una sorta di ‘rifinitura’ da realizzare lungo camminamenti e viali lastricati oppure in corrispondenza delle strutture perimentrali. Tra gli arbusti che ben si prestano a questo genere di installazioni c’è il Loropetalum chinense: di seguito, vediamo quali sono le caratteristiche di questa pianta e la manutenzione di cui ha bisogno.

Origine della pianta e del nome

Il Loropetalum è una specie che appartiene alla famiglia delle Hamamelidaceae ed è nativa dell’Asia Orientale; in particolare, tutte le varietà di Loropetalum sono originarie di una vasta regione che include il Giappone, Taiwan, la Thailandia, il Vietnam, Assam e le zone sud-orientali e sud-centrali della Cina. Descritta per la prima volta da Robert Brown all’inizio dell’Ottocento, la pianta è nota in occidente con una denominazione di origine greca, che indica l’aspetto stesso della pianta: “loropetalum”, infatti, significa “petalo a forma di ciglia”. In Asia, invece, la specie è nota con nomi diversi, come ad esempio “tokiwa masaku” (giapponese) oppure “Jì mù” (cinese). La specie è stata introdotta in Europa in tempi relativamente recenti dove, per merito della crescita lenta e della poca manutenzione necessaria, ha riscosso un notevole successo. Non a caso, il loropetalum è facilmente reperibile anche online, grazie ad e-commerce specializzati come MyGreenHelp, oltre che presso i vivai e i negozi florovivaistici.

Caratteristiche del Loropetalum chinense

Il Loropetalum chinense è un arbusto sempreverde che si sviluppa prevalentemente in orizzontale, benché sia in grado di raggiungere un’altezza compresa tra i due e i tre metri. Presenta ramificazioni piuttosto dense dalle quale si genera una chioma formata da foglie sottili, ovali e di colore verde scuro. La varietà “rubrum” è caratterizzata da foglie dal colore rossastro mentre quella nana viene utilizzata principalmente come pianta tappezzante.

Per quanto riguarda l’esposizione solare, il Loropetalum chinense predilige luoghi ben illuminati, ma soltanto nelle ore meno calde della giornata. Di contro, la pianta è in grado di resistere senza problemi alle temperature più rigide ma non va messa a dimora in un luogo caratterizzato da ombra eccessiva; in tal caso, la pianta potrebbe non riuscire a sviluppare adeguatamente i fiori.

Manutenzione

Come accennato, il Loropetalum richiede una manutenzione piuttosto limitata, anche perché difficilmente subisce l’aggressione da parte di parassiti o malattie. La potatura non è strettamente necessaria, a meno che non vi siano rami secchi o spezzati da rimuovere; la concimazione va effettuata preferibilmente in autunno, preferendo prodotti leggeri destinati a piante acidofile; possono essere utilizzate formulazioni liquide oppure granulari.

Capitolo innaffiatura. Gli arbusti più longevi riescono a tollerare bene anche la siccità, benché il loropetalum prediliga un fondo fresco e sempre leggermente umido. Le piante più giovani, invece, hanno bisogno di innaffiature regolari, limitate però ai periodi più caldi dell’anno qualora il terreno risulti completamente asciutto. Da questo punto di vista, una pacciamatura adeguata può risultare particolarmente utile, sia per conservare l’umidità del substrato sia per proteggere la pianta durante i mesi invernale (questo accorgimento è consigliato soprattutto in presenza di possibili venti ghiacciati). Va tenuto presente, inoltre, che il Loropetalum chinense prospera in terreni ben drenati, ossia senza ristagno di acqua; circa la composizione del fondo, è bene prediligere un substrato ricco di humus e leggermente acido. Nel caso in cui il terreno del proprio giardino non presenti tali caratteristiche è possibile correggerne l’acidità utilizzando prodotti appositi, come ad esempio terriccio, composto o fertilizzanti specifici.

 

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