Economia

Cartelle, il nuovo Calendario dell’Agenzia Entrate-Riscossione

Con le novità introdotte dal Dl Fisco e Lavoro sono cambiate le scadenze della riscossione, venendo a prorogare i termini di pagamento e invio delle notifiche.

Ecco il nuovo calendario della Riscossione Cartelle, notifiche e pignoramenti.

Calendario della Riscossione: Cartelle, notifiche e pignoramenti

Il 31 agosto è la nuova data spartiacque che segna il termine finale di sospensione dell’attività di Riscossione.

Pertanto, fino alla fine di agosto non si pagheranno tutte le entrate tributarie derivanti da avvisi di addebito, cartelle ed avvisi di accertamento.

I pagamenti dovuti sono quelli che si continuano a rimandare dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021.

Entro il 30 settembre 2021 andranno effettuati i versamenti dalla scadenza del periodo di sospensione.

L’attività dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione riprenderà dal 1° settembre con le notifiche di nuove cartelle, degli altri atti e delle procedure di riscossione, cautelari ed esecutive, che non potranno essere iscritte fino al termine del periodo di sospensione.

Restano sospesi fino al 31 agosto i pignoramenti su salari; stipendi; pensioni e trattamenti assimilati ed altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego.

Le somme pignorate non sono sottoposte ad alcun vincolo di indisponibilità e il soggetto pignorato deve renderle fruibili al debitore.

Dal 1° settembre 2021 riprenderanno ad operare gli obblighi imposti al soggetto debitore.

Per le verifiche PA pre-rimborso lo stop è fissato fino al 31 agosto.

Per la rottamazione, saldo e stralcio cartelle le scadenze restano quelle attuali, ossia 31 luglio per le rate del 2020 e 30 novembre per quelle del 2021.

Riscossione coattiva: le criticità del sistema italiano

Analizzando le criticità del sistema di riscossione fiscale emerge una frammentazione delle funzioni tipiche dell’Amministrazione tributaria in capo a più enti, con alcune sovrapposizioni di ruoli e responsabilità.

Il sistema della riscossione dei debiti in Italia è caratterizzato da una complessiva situazione dei carichi residui (c.d.” magazzino ruoli”) affidati dagli enti creditori all’Agenzia delle Entrate-Riscossione per il recupero coattivo.

Emerge che il magazzino sia “intasato” da crediti ormai non più riscuotibili, ma presenti solo sulla “carta”.

Su una platea di oltre 8 milioni di contribuenti, 29 milioni di singoli crediti ammontano a circa 80 miliardi di euro.

Visto che i debiti tributari non vengono cancellati, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione è costretta ad attivarsi per l’infruttuosa riscossione in ogni periodo d’imposta.

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