Tracciabilità di pagamenti e prelievi con Bancomat: ecco cosa devi sapere
Che il Bancomat sia diventata un’importante fonte di informazioni fiscali non è di certo una novità.
Quello dei prelievi con Bancomat è uno degli strumenti più utili per effettuare pagamenti con contanti anziché con carta e per controllare gli ultimi movimenti e anche il saldo residuo.
L’utilizzo eccessivo del Bancomat – in particolare per chi preleva più di 10.000 euro in un mese – fa scattare dei controlli relativi a qualsiasi contribuente a causa dell’antiriciclaggio e a prescindere dall’attività lavorativa.
Quanto soldi si possono prelevare dal Bancomat?
Chi intende prelevare somme di denaro dal proprio conto corrente deve sapere che ogni operazione è monitorata dal Fisco.
Tanto il prelievo quanto il versamento di contanti sono tracciati e conservati negli archivi dell’Amministrazione tributaria.
Per combattere l’evasione fiscale alcuni trasferimenti di denaro o il deposito di contanti possono mettere in allerta le autorità preposte al monitoraggio.
Il tetto massimo che si può quotidianamente prelevare da conto corrente bancario o postale ammonta a 500 euro.
Se il correntista vuole prelevare una somma superiore dovrà inoltrare l’istanza alla propria banca.
Il titolare di un conto bancario può prelevare la quota di denaro di cui necessita senza restrizioni.
Ne caso in cui se si prelevino più di 10.000 euro al mese il funzionario della banca deve dare pronta comunicazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), che attiva monitoraggi sulla destinazione d’uso degli stessi.
Bancomat, redditometro e controlli sulle spese
Il Bancomat è uno strumento di controllo non soltanto quando si prelevano contanti, ma anche quando si paga al POS.
Il redditometro è uno strumento di accertamento di natura induttiva, tendendo a determinare la base imponibile.
Inoltre, il redditometro è lo strumento in grado di accertare il tenore di vita del contribuente e di confrontarlo con la dichiarazione dei redditi.
L’Agenzia delle Entrate indaga e chiede ulteriori chiarimenti nel caso in cui il contribuente spenda oltre il 20% di quanto ha effettivamente introitato.
Si possono versare più di 2.000 euro sul conto corrente?
Ogni correntista è libero di prelevare e di versare qualsiasi importo in denaro contante senza essere soggetto ad alcun limite.
Nel caso di versamenti sul conto è necessario sapere che il Fisco avvia una serie di controlli fiscali.
L’Agenzia delle Entrate non può chiedere al contribuente chiarimenti sui prelievi effettuati dal proprio conto corrente, ma può avviare accertamenti fiscali solo nei confronti delle società e degli imprenditori.
Il Fisco può chiedere chiarimenti sulla provenienza del denaro e sulle giustificazioni della disponibilità di tale somma nel caso in cui non trovi adeguata corrispondenza nella dichiarazione dei redditi.