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Economia

Assegno digitale: via al nuovo strumento di pagamento telematico

Il tradizionale assegno cartaceo diventa digitale grazie alla nuova procedura “Check Image Truncation” (CIT) che trasforma gli strumenti di pagamento, una volta versati in banca, in documenti telematici. È quanto sottolineato da ABI in una nota.

L’assegno digitale è il nuovo strumento di pagamento paperless, veloce ed economico che sostituisce l’assegno originale cartaceo ed ha piena validità ad ogni effetto di legge.

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Assegno digitale: il nuovo strumento di pagamento veloce ed economico

L’assegno digitale è il nuovo strumento di pagamento telematico che consente di trasferire un importo di denaro da un soggetto ad un soggetto beneficiario.

Quando si emette l’assegno digitale è importante verificare che esso sia completo di tutti gli elementi obbligatori:

  • nome del beneficiario
  • importo in lettere e in cifre
  • luogo e data di emissione
  • firma del soggetto che emette l’assegno bancario.

Gli assegni che sono privi di uno di questi requisiti non sono regolari e non possono essere incassati con la nuova procedura Cit.

Per facilitare il processo di digitalizzazione dell’assegno e il suo incasso, è opportuno compilare l’assegno con una scrittura chiara e comprensibile.

Sull’assegno devono essere apposte le firme di traenza e di girata, gli eventuali timbri e le altre informazioni rilevanti negli spazi appositi.

Nel caso in cui sia impossibile per la banca creare una immagine digitale valida, l’assegno è sottoposto ad un processo di lavorazione più dispendioso.

Nel caso in cui l’assegno non venga pagato, la banca restituisce una copia cartacea conforme al documento elettronico con le informazioni relative al mancato pagamento.

Assegno digitale: che cos’è la Check Image Truncation (CIT)?

La Check Image Truncation (CIT) è la nuova modalità con cui il sistema bancario scambia e incassa gli assegni che sono stati emessi dagli propri clienti.

In buona sostanza, grazie alla nuova modalità è possibile acquisire l’immagine dell’assegno cartaceo tramite scanner e trasmetterlo dopo aver apposto la firma digitale per garantire la conformità alla banca debitrice.

Grazie al Decreto Legge n. 70 del 2011 e successive integrazioni è stato possibile procedere al passaggio dall’assegno cartaceo a quello digitale.

L’operatività del CIT è iniziata a partire dai primi mesi dell’anno 2018: il nuovo processo ha interessato gli assegni bancari, assegni postali, vaglia postali e titoli speciali della Banca d’Italia.

Assegno digitale: cosa cambia per la banca ed il cliente?

Nessun cambiamento per il cliente, invece, per la banca ci sono cambiamenti visto che non deve semplicemente accettare ed effettuare il controllo formale sulla regolarità del titolo.

La banca è chiamata a generare l’immagine dell’assegno, apporre la firma digitale, inviare la copia digitale alla conservazione digitale sostitutiva a norma di legge.

In ogni caso la banca deve conservare l’assegno cartaceo per sei mesi dalla scadenza del termine di presentazione. Una volta decorsi i termini l’assegno viene distrutto.

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