Pensione a 62 anni entro il 2022: ipotesi plausibile o una “bufala”?
La possibilità di andare in pensione a 62 anni entro il 2022 è concreta? O resta un’ipotesi remota?
Dopo l’addio a Quota 100, si potrà davvero optare per il prepensionamento a 62 anni con 38 anni di contributi?
Il confronto tra Governo e sindacati è stato appena riavviato e le conferme stentano ad arrivare. Della questione si parla soprattutto nei media; negli uffici del Ministero del Lavoro tutto tace. Chi tace acconsente? Non proprio.
Non è ancora chiaro, oltretutto, con quanti anni di contributi si potrà accedere alla pensione a 62 anni.
C’è molta confusione in merito. Qual è la verità?
Pensione a 62 anni entro il 2022? Ecco la verità
Qualsiasi proposta alternativa a Quota 100 avanzata finora resta un’ipotesi, niente più di questo. Il Governo non si pronuncia ancora e, in merito alla Riforma Pensioni, tutto è rinviato alla prossima Legge di Bilancio.
Sono al vaglio soluzioni, alternative a Quota 100 che andrà in ‘pensione’ il 31 dicembre 2021, ma non arriva nessuna conferma riguardo all’opportunità di un prepensionamento a 62 anni.
La necessità di una nuova flessibilità in uscita indubbiamente c’è ma, al momento, le uniche formule certe sono due, quelle previste dalla Legge Fornero: pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi e pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne) e 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini).
Pensione a 62 anni entro il 2022: nulla di certo
Se parliamo di certezze (non di proposte o ipotesi), sappiamo che resterà in vigore la pensione anticipata a 62 anni solo per chi ha maturato contributi a partire dal 1996 e la Quota 41 anni di contribuzione per lavoratori precoci.
Coloro che, entro quest’anno, non raggiungeranno i requisiti per Quota 100, dovranno attendere almeno 5 anni per andare in pensione.
La nuova proposta del presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, non piace ai sindacati: prevede la pensione a 62 anni con un assegno diviso in due: liquidazione a 62 anni della sola quota contributiva della pensione (a partire dal 1996) e l’attesa del compimento dei 67 anni per la quota retributiva.
Il resto sono chiacchiere che potranno essere confermate o meno con la prossima Legge di Bilancio 2022, in autunno. Il Ministro del Lavoro Orlando è stato molto chiaro: “La Riforma delle Pensioni non rappresenta una priorità per questo Governo”.
Non basta parlare di proposte dei sindacati per la pensione a 62 anni. Le parti sociali stanno chiedendo l’impossibile: non ci sono le condizioni (economiche e politiche) per attuare una riforma del genere. Non ci sono le risorse e l’UE pressa il Governo Draghi per attenersi alla Legge Fornero.