Antonella Steni era nata a Montefiascone il 3 dicembre 1926. E’ morta a Bologna il 18 gennaio 2016. Era primogenita di quattro sorelle e un fratello, viveva a Roma con la famiglia. Il padre Lavinio commerciante e poeta abruzzese, la madre Ludovica Gennari, casalinga.
La madre favoriva il suo talento artistico, mentre il padre si opponeva. Nonostante l’opposizione paterna, la Steni decise di portare avanti la sua attività artistica facendosi conoscere con il nome d’arte Antonietta Stefanini. Divenne in pochissimo tempo una delle artiste più conosciute al mondo.
Ha lavorato nell’ambito del varietà e del teatro sin dall’infanzia, poi è stata doppiatrice. Ha avuto ruoli importanti anche nel cinema. Ricordiamo la partecipazione a Crispino e la comare di Vincenzo Sorelli Rascel-Fifì di Guido Leoni, Le signore di Turi Vasile, Nerone ’71, Scanzonatissimo, Obiettivo ragazze di Mario Mattoli, Peggio per me… meglio per te di Bruno Corbucci, Nel sole di Aldo Grimaldi, Bisturi – La mafia bianca di Luigi Zampa, Grandi magazzini, L’ultimo capodanno di Marco Risi.
Antonella Steni: morte
Fondatrice di una longeva compagnia teatrale insieme a Riccardo Garrone ha affiancato attori brillanti lavorando a teatro con Elio Pandolfi per tantissimi anni. I due artisti sono stati oltre che colleghi, amici tanto che fu proprio Pandolfi a dare al mondo la notizia della sua morte nel 2016. Ebbero grande successo in riviste musicali satiriche, in particolare Scanzonatissimo e Urgentissimo di Dino Verde. Altro partner di lavoro fu Renato Cortesi.
Si separò nel 1965 dal marito che non aveva ottenuto lo stesso successo in teatro e non accettava più le sue trasferte di lavoro. Antonella Steni si sposò in un secondo tempo con Mario Smeriglio, con il quale visse uno stile di vita hollywoodiano. Ai tempi richiesta sia ai caroselli, che in radio e in televisione, si ritirò dalla scena qualche anno prima della morte trasferendosi definitivamente a Bologna.