Tra i numerosi derivati della cannabis c’è l’olio di CBD, un prodotto che di recente ha conosciuto una notevole diffusione, specie per via dei diversi utilizzi possibili sia in ambito terapeutico che cosmetico (soprattutto prodotti per capelli). Il CBD, infatti, ha svariate proprietà benefiche, che possono essere sfruttate in diversi modi; il consumo di questo derivato è consentito solo nel caso in cui la concentrazione di THC – il principio psicoattivo contenuto nella cannabis – sia inferiore allo 0.2%, la soglia massima consentita nei paesi dell’Unione Europea. In questo articolo vedremo in dettaglio cos’è l’olio di CBD, in quali prodotti è presente e quando può essere utilizzato.
Cos’è il CBD
CBD è la sigla con la quale comunemente si identifica il cannabidiolo, una molecola presente naturalmente all’interno della cannabis. Il CBD, a differenza del THC (tetraidrocannabinolo), non è una sostanza psicoattiva, ossia non ha effetti stupefacenti né crea assuefazione ma sortisce soltanto effetti rilassanti ed analgesici; ragion per cui viene utilizzato nella produzione di antidolorifici, antinfiammatori e prodotti analoghi. In aggiunta, il CBD può rivelarsi efficace anche per il trattamento di stati di ansia o depressione.
Come si ottiene l’olio di CBD
L’olio di CBD viene estratto dalla cannabis; per questo non va confuso con un prodotto simile, ossia l’olio di canapa. Qual è la differenza? Il primo viene ottenuto dalle infiorescenze e da varie parti della pianta (sia fresche che secche) mentre il secondo si ottiene dai semi. In realtà, dalla stessa specie vegetale è possibile estrarre diversi tipi di olio (oltre a quello di cannabidiolo): di marijuana, di cannabis e di TCH, ciascuno caratterizzato da specifiche caratteristiche. Le prerogative dell’estratto dipendono anche dal tipo di piante dalla quale viene ottenuto.
Gli effetti benefici del CBD vengono amplificati da un’altra sostanza, che viene aggiunta all’olio derivato dalla cannabis per ottenere la materia prima alla base dei prodotti immessi in commercio. Si tratta di un derivato del cocco, ossia l’olio MCT, acronimo inglese che sta per “trigliceridi a catena media”, che serve a fare da vettore alle caratteristiche terapeutiche del cannabidiolo, oltre che a diluire materialmente la cosiddetta ‘resina di Hempy’.
I tipi di CBD oil
È necessario distinguere due tipologie fondamentali di olio di CBD: full spectrum o isolato. Nel primo caso, l’estratto contiene altri cannabinoidi che, secondo alcuni, possono sortire un effetto potenziato; all’interno degli olii di questo tipo è presente anche una trascurabile concentrazione di THC (inferiore allo 0,2%), non sufficiente a provocare effetti psicotropi nel soggetto che ne fa uso. L’olio CBD isolato contiene cannabidiolo al 99%, in quanto ottenuto tramite una formulazione priva di cannabinoidi e terpeni.
Modalità di utilizzo
Come già accennato, l’olio di CBD è legale e può essere liberamente acquistato sia in farmacia (senza ricetta), anche come prodotto galenico, oppure rivolgendosi ad un e-commerce specializzato nella vendita di olio di cannabis, come ad esempio prodotti-cannabis.it. I prodotti in commercio si distinguono anzitutto per la diversa concentrazione del CBD contenuta al loro interno: si va da un minimo di 5% ad un massimo del 50%; su tratta di un parametro importante, in quanto influisce sull’assorbimento del prodotto. Gli effetti a medio e lungo termine dell’olio dipendono direttamente anche dalle caratteristiche fisiologiche del singolo individuo.
L’olio di CBD può essere assunto facilmente per via orale, in soluzione con un liquido. Per quanto riguarda la posologia, ossia il dosaggio da assumere in base alle necessità terapeutiche, è bene consultare il proprio medico curante o, in alternativa, rivolgersi ad uno specialista in trattamenti a base di cannabinoidi. L’olio viene venduto in piccoli flaconi dotati di contagocce, indispensabili per estrarre il corretto dosaggio ogni qual volta si assume l’estratto.
