Qualcosa cambierà: intervista esclusiva a Enrico Petillo
Enrico Petillo, conosciuto con il nome d’arte Endi, è nato a Milano nel 1986. Artista rap attivo nel circuito indipendente italiano, si è approcciato alla cultura hip hop all’età di sedici anni.
Ha pubblicato gli album Il canto del diavolo, Ci vorrebbe la felicità e Sognando ancora, in cui spiccano i featuring con Amir, Daniele Vit, Diluvio, Rayden e Nerone. Nel 2019 ha pubblicato il singolo L’Amore è un’illusione in collaborazione con Jessica Morlacchi, ex cantante dei Gazosa.
Noi l’abbiamo intervistato per il suo libro: Qualcosa cambierà, edito da Scatole Parlanti.
L’intervista a Enrico Petillo
Parlaci un po’ di te…
Devi sapere che ho sempre avuto difficoltà a parlare di me. Potrei semplicemente dire di cercare di conoscermi attraverso le mie canzoni e il mio romanzo Qualcosa cambierà; la verità è che ho sempre fatto fatica ad esprimere le mie emozioni e sensazioni, ma grazie alla scrittura sono riuscito a colmare questo limite.
Fin da ragazzino ero molto chiuso e ho vissuto un periodo da emarginato, poi verso i 16 anni ho scoperto il rap, che mi ha fatto capire che potevo esprimere ciò che non riuscivo a fare di persona attraverso la scrittura di testi e canzoni.
Mi ritengo una persona semplice che vive di semplicità, ma sono anche sempre in lotta con me stesso e questo malessere interiore mi porta a scrivere, compensando così le cose.
Cosa ti piace leggere?
Dipende dai periodi; ci sono periodi in cui non leggo niente e questo capita soprattutto quando scrivo perché non voglio essere influenzato, permettendomi di concentrarmi sul mio lavoro e di cercare di dare la giusta identità al tipo di scrittura e comunicazione.
Mi piacciono molto i romanzi di fiction o comunque ispirati a storie vere e storie prevalentemente drammatiche (non sono un grande amante della fantascienza).
Prima di iniziare a leggere un libro però cerco sempre di informarmi sul tipo di libro perché per piacermi deve essere in sintonia con il mio umore in quel determinato periodo.
Qual è il tuo hobby?
La scrittura stessa rappresenta per me un hobby, nonostante siano tanti anni che scrivo tra canzoni, il romanzo e altro.
Però, durante il periodo del primo lockdown, ho deciso di dedicare un po’ di tempo alla pittura, una passione che avevo fin da ragazzino e che avevo abbandonato.
Parlaci del tuo libro. A chi lo consiglieresti e perché?
Il libro è tratto da una storia vera; racconta la storia di un ragazzo introverso che passa molto del suo tempo da solo, ma che crescendo inizierà a confrontarsi con delle nuove realtà che lo porteranno a cambiare.
Inoltre ad un certo punto il protagonista scopre di avere il cancro al testicolo; il libro ha anche l’obiettivo di sensibilizzare i giovani parlando appunto di una malattia che purtroppo colpisce anche in giovane età.
È un libro che parla di malattia, ma non è un romanzo sulla malattia e a mio avviso quindi è adatto a tutte le fasce d’età.
Come sono nati i personaggi?
I personaggi sono ispirate a esperienze reali. Il protagonista Francesco si ispira a me stesso e alle esperienze che ho vissuto, è una sorta di mio alter ego. Encore, il cattivo del romanzo, è ispirato a tutte quelle situazioni negative che ho dovuto affrontare nei miei anni dedicati alla musica. C’è quindi qualcosa di vero in tutti i personaggi che ho deciso di raccontare nel romanzo.
Ti è mai venuto il blocco dello scrittore?
Mi è capitato ogni tanto con le canzoni. Magari inizio a scrivere un testo, ma poi non riesco ad andare avanti per una questione di ispirazione. Con il romanzo non è capitato anche perché è il primo e avevo ben chiaro sin dall’inizio cosa volessi raccontare.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Le situazioni reali mi hanno ispirato molto nella scrittura, dalle persone che ho incontrato nella mia vita a semplici momenti quotidiani. Anche il cinema degli anni 90 ha sempre avuto un grosso impatto su di me, ma l’amore inteso come sentimento, come emozione e come imprevedibilità è sempre stato la mia maggior fonte di ispirazione.
Qual è il messaggio insito nel libro?
Il messaggio del romanzo è che la vita è piena di momenti difficili e duri e che quindi bisogna cercare di collezionare più bei momenti e ricordi possibili affinché questi ti diano la forza per combattere e superare quelli peggiori.
Quanto c’è di te nei tuoi personaggi?
Come ho già detto prima il protagonista è nato grazie ad esperienze che ho realmente vissuto per quello ho deciso di inserire nel libro la dicitura “tratto da una storia vera” perché il romanzo è realmente così. Ho iniziato a scrivere in un momento difficile della mia vita in cui ero costretto a trascorrere molto tempo da solo e così ho iniziato a scrivere di me stesso tirando fuori tutto quello che avevo dentro e ciò mi ha permesso di conoscermi meglio. Ma quando ho terminato di scrivere ho chiuso tutto in uno scatolone; dopo qualche anno ho pensato che non doveva restare solo in una scatola e ho deciso di farci un romanzo, ho iniziato a studiare (in realtà sto ancora studiando) e ho trasformato quelle parole in un romanzo vero e proprio.
Progetti futuri?
Pubblicare nuovi singoli musicali e attualmente sto scrivendo il mio secondo romanzo.